Conto deposito: l’fferta di Webank

Anche se ne avevamo già parlato ci sembra opportuno dedicare uno spazio più approfondito ai conti deposito che, nell’attuale contesto finanziario, rappresentano uno dei pochissimi porti sicuri dove investire i propri soldi senza rischiare il capitale. Uno dei prodotti più interessanti sul mercato è il conto deposito di Webank, società del Gruppo Bipiemme, che propone condizioni particolarmente vantagiose per i piccoli investitori che vogliono ottenere un rendimento dai propri risparmi. Il vantaggio del conto Webank è quello di abbinare ad un conto online piuttosto completo ed economico (da poter valutare al posto del normale conto bancario) la possibilità di ottenere un rendimento molto interessante per remunerare il proprio capitale vincolandolo per 3, 6 o 12 mesi a seconda delle proprie esigenze. In più, in questi giorni, la banca ha lanciato una promozione molto interessante che permette di avere un tasso di interesse particolarmente vantagioso e di risparmiare sulle spese del bollo fino a fine 2013.

Chiedendo l’apertura del conto corrente entro fine Febbraio, infatti, sarà possibile godere di un tasso di interesse annuo lordo del 4,50% e, se vengono depositati almeno 10 mila euro, si potranno risparmiare i soldi del bollo sul deposito titoli fino alla fine del 2013, ossia da un minimo di 68 ad un massimo di 2400 euro a seconda dell’importo versato.

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Lunedì si decide il futuro della Grecia

Qualche giorno fa ci eravamo posti qualche dubbio sulla reale possibilità che la Grecia potesse uscire dalla crisi ed evitare il fallimento. Non a caso avevamo pubblicato un articolo dal titolo “Cosa succede se la Grecia esce dall’euro?“, analizzando la situazione del paese ellenico senza i filtri che da giorni vengono imposti dalla stampa internazionale e dalle fonti ufficiali. Il teatrino a cui stiamo assistendo, infatti, ha dello sconvolgente: sono quasi 2 mesi che si va avanti dicendo che entro una settimana le parti sigleranno un accordo per sbloccare i fondi ed evitare il default ma, alla scadenza, viene puntualmente rimandato il tutto lasciando il paese e l’intera Europa, con un nulla di fatto. Tant’è che cominciano perfino a circolare delle voci sulla possibile presa di posizione di alcuni paesi dell’eurozona che starebbero spingendo per far uscire la Grecia dall’euro.

Si tratta dell’ennesima provocazione o di qualcsa di più reale? Purtroppo, per il momento, non è dato saperlo visto che le notizie cambiano di giorno in giorno. Quello che appare sempre più certo è che le misure imposte alla Grecia in cambio degli aiuti finanziari stringerebbero il paese in una morsa talmente forte da rendere impossibile, o quasi, una ripresa economica nel medio periodo.

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Mutui casa: ecco la situazione a Cagliari

Continua la nostra inchiesta sui mutui prima casa nelle varie città italiane. Dopo aver analizzato i mutui a Roma e Napoli vediamo ora di capire cosa offre il mercato in Sardegna e, più precisamente, a Cagliari. La città più importante della Sardegna, infatti, può vantare un mercato immobiliare davvero molto interessante con prezzi che oscillano, attualmente, dai 2400 ai 3400 euro al metro quadro a seconda della zona. Va da se che l’acquisto di un immobile come prima casa o come investimento per il futuro può rappresentare una scelta molto interessante anche in virtù degli attuali tassi di interesse dei mutui che si mantengono abbastanza stabili nonostante le banche abbiano aumentato gli spread applicati.

Per prima cosa è interessante notare come i prezzi delle case nella città di Cagliari siano sostanzialmente stabili ad esclusione di alcune zone come quelle del Poetto , di Marina Piccole, Quartiere del Sole, La Palma e di Monte Mixi dove le quotazioni superano i 3000 euro al metro quadro (secondo le stime del portale mercato-immobiliare.info). Nelle restanti zone i prezzi oscillano dai 2300 euro al metro quadro (zona Sant’Avendrace) ai 2850 (zona Stampace e Punici).

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Prestiti: PMI ancora in difficoltà

Ancora brutte notizie per il mondo dell’imprenditoria italiano: non accenna a diminuire, infatti, la difficoltà delle piccole e medie imprese a reperire finanziamenti dalle banche. La stretta sul credito, cominciata in maniera significativa verso la metà del 2011, continua a mettere in difficoltà le imprese del nostro paese. L’Italia è, storicamente, un paese la cui economia è trainata dalle tantissime piccole e medie imprese che sopravvivono grazie anche al credito. Da un anno a questa parte le banche hanno chiuso i rubinetti rendendo critica la situazione di centinaia di migliaia di attività lavorative nel nostro paese. Per rendere l’idea del fenomeno basti pensare che ilsole24ore.com ha dedicato una sezione del suo giornale online al “credito difficile” ossia a tutti quegli imprenditori che stanno avendo difficoltà ad ottenere un finanziamento in banca.

Le adesioni a questa iniziativa sono state tantissime e le storie più significative sono state riportate sul sito del giornale. Quello che più emerge dai racconti degli imprenditori in difficoltà è la mancanza totale del supporto dello stato nella vita delle PMI anche se queste, di fatto, sono quelle che hanno l’impatto più significativo sulla realtà economica del paese.

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Rc auto: gli italiani ne sanno poco

Anche se ci lamentiamo molto del caro prezzi delle polizze rc auto ne sappiamo ancora molto poco. Questo è quello che emerge dal report diffuso da chiarezza.it, uno dei più importanti comparatori di polizze auto italiani, che ha “fotografato” la preparazione degli italiani in materia assicurativa. I risultati, come era prevedibile, sono stati davvero molto scarsi tanto che una buona percentuali dei partecipanti all’indagine ha ammesso di saperne poco e di informarsi ancora meno. Nonostante questo una buona parte delle persone è riuscita a rispondere in maniera corretta ad alcuni quesiti sull’argomento ma dimostrano, comunque, scarso interesse verso il mondo assicurativo. Non a caso il commento del responsabile di chiarezza.it, Francisco Garcia, è stato al quanto chiaro: “Secondo quanto abbiamo raccolto, in fase di sottoscrizione della polizza, molti automobilisti ammettono di rinnovare automaticamente l’accordo con la stessa compagnia o di rivolgersi al proprio agente di fiducia“.

Insomma gli italiani escono da questa indagine come un popolo pronto a lamentarsi ma molto meno pronto a informarsi. Tuttavia, come sottolineato dallo stesso Francisco Garcia si sta assistendo ad un veloce cambiamento di tendenza dovuto, anche, alla crisi economica: “è importante evidenziare che questo periodo di crisi ha reso gli utenti molto più accorti e critici: il 43%, infatti, ha dichiarato di utilizzare i servizi offerti dai comparatori online per confrontare le diverse offerte sul mercato. Questo sondaggio conferma la crescita a due cifre dei volumi di ricerca online di servizi di comparazione di polizze registrata negli ultimi mesi“.

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