Finanziamenti: i tassi continuano a crescere

La giornata di ieri è stata protagonista, ancora una volta, di brutte notizie dal fronte creditizio. Stando agli ultimi dati diffusi dalla Banca d’Italia il costo dei finanziamenti nel mese di dicembre 2011 sarebbe cresciuto in maniera notevole rendendo ancora più caro prendere un mutuo o un prestito personale per le famiglie italiane. Inoltre si è assistito ad una diminuzione dei depositi del settore privato dello 0,5%. Tutto ciò non fa altro che delineare un quadro poco rassicurante, dove sembra che gli italiani abbiano perso fiducia in un sistema bancario che viene visto come sempre più distante dai bisogni dei cittadini. Bisogni fondamentali come quello di acquistare una casa, o di richiedere un prestito per finanziarne la ristrutturazione, che a causa dei continui aumenti stanno diventando sempre più difficili da ottenere.

Ma vediamo di andare per ordine. Come dicevamo la Banca d’Italia ha registrato un aumento del costo dei mutui che in media è salito (a dicembre 2011) al 4,26% dal 3,98% del mese di Novembre. L’aumento è ancora più considerevole se analizzato ponendo un’orizzonte temporale di un anno, in quanto a dicembre 2010 il valore era fermo al 3,18%.

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Fondi Pensione: un 2011 disastroso

Male, anzi molto male, i fondi pensione aperti nel corso del 2011 visto che in media hanno fatto registrare un calo di ben 2 punti percentuali nei rendimenti. Tanto per dare un’idea del fenomeno solo il 30% dei fondi pensione aperti è riuscito a chiudere il 2011 in positivo. A diffondere questi dati è ilsole24ore.com che, sottolinea, come anche i settori più prudenti, quelli cioè che hanno investito in titoli di stato e strumenti di breve termine, abbiano sofferto particolarmente la crisi dando vita a delle perfomance davvero molto deludenti. Secondo ilsole24ore tra i pochi fondi che hanno saputo andare in positivo spiccano il comparto obbligazionario di Aureo Gestioni (+2,57%) e Arca Previdenza (Linea Rendita R con il 2,49%).

A questo punta non si può far a meno di riaccendere la diatriba su quale sia la scelta più conveniente per un lavoratore: lasciare il tfr in azienda o investirlo nei fondi pensione? Stando a questi risultati sarebbe economicamente più vantagioso lasciarlo in azienda, in quanto l’Inps garantisce comunque un minimo di rendita.

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Certificazione energetica immobili nel 2012

Immobiliare.it pubblica il rsultato di una recente indagine circa la certificazione energetica degli immobili che, come tutti sappiamo, è obbligatoria da più di un mese. Secondo il prestigioso sito di annunci immobiliari solo il 12,7% degli immobili sarebbe in regola con la normativa che prevede un certificato dove sia riportata sia la classe energetica sia l’indice di prestazione energetica dell’immobile. Secondo gli analisti del portale il motivo starebbe nel fatto che fino ad ora solo la regione Lombardia ha previsto delle sanzioni per il mancato adempimento dell’obbligo con multe che vanno da un minimo di 3000 euro ad un massimo di 5 mila. Secondo l’Amministratore delegato del Gruppo Immobiliare.it, infatti, ci sono delle differenze importanti da regione a regione tanto che nel nord Italia la percentuale di annunci con la certificazione energetica varia dal 18,9 al 15,6% contro l’8,8% delle regioni del centro Italia.

Ancora peggio sono i dati degli annunci in regola con le certificazioni energetiche per quanto riguarda il sud Italia dove solo il 3,8% degli annunci risulta essere in linea con le normative. Peggio di tutti fa Palermo dove solo lo 0,9% degli annunci include la certificazione energetica dell’immobile, mentre la più virtuosa risulta essere Bolzano dove ben il 25,6% degli annunci è in regola.

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Notizie positive dal mercato del lavoro USA

Buone notizie per il mercato del lavoro americano, e per il presidente statunitense Barack Obama che può tirare, almeno per il momento, un sospiro di solievo anche in vista delle prossime elezioni. Il tasso di disoccupazione è infatti calato di 0,20 punti percentuali nel corso del mese di gennaio, passando dall’8,5% di dicembre 2011 all’8,3% del primo mese del nuovo anno. Dati soddisfacenti, generati dal boom occupazionale di inizio 2012, quando furono assunti circa 243 mila nuove risorse umane, per il massimo livello degli ultimi nove mesi.

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L’Eba analizza le banche europee

Tra oggi e domani si svolgerà la riunione dell’Eba (autorità bancaria europea) che dovrà valutare i piani di rafforzamento patrimoniale delle principali banche Europee. Proprio per questo tutti i riflettori della borsa italiana sono puntati sul comparto bancario visto che almeno 3 istituti sono a rischio di una valutazione negativa. Il Monte dei Paschi di Siena, il Banco Popolare e Ubi Banca, infatti, devono ancora soddisfare i criteri previsti dall’autorità che ha imposto un Core Tier al 9% entro Giugno 2012. Proprio per questo molti istituti di credito (tra cui Unicredit, Intesa e Banco Popolare) hanno dato vita ad una operazione di buyback e altre, tra cui MPS e Ubi, potrebbero farlo a breve evitando, forse, il rischio di dover ricapitalizzare come già fatto da Unicredit.

Secondo alcuni analisti il comparto bancario italiano sarebbe in deciso miglioramento grazie anche all’asta della BCE di Dicembre che avrebbe garantito un enorme flusso di liquidità scongiurando il pericolo di credit crunch e favorendo un allentamento della tenzione sul nostro spread che è sceso ampiamente sotto quota 400 punti base.

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S&P mette sotto osservazione il gruppo Fiat

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha messo sotto osservazione il rating di lungo termine di Fiat, attualmente pari a “BB”. In altri termini, l’andamento di Fiat verrà ora posto sotto stretto monitoraggio da parte dell’agenzia di rating, la quale teme significative implicazioni negative dall’andamento deludente dei mercati europei, dove Fiat dovrebbe continuare a perdere efficienza operativa. “Abbiamo osservato un significativo eccesso di capacità produttiva sul mercato europeo” – esordisce il report di Standard & Poor’s – “e in particolar modo in Italia, unito a una debole domande frutto delle misure di austerità in Italia”.

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