Crisi: Portogallo vicino al default

Le attenzioni del mondo economico sono puntate, nelle ultime settimane, tutte sulla Grecia e sulla trattativa per la ristrutturazione del debito. Tuttavia sta assumendo connotati drammatici anche la situazione del Portogallo i cui titoli di stato con scadenza a 5 anni hanno raggiunto un rendimento del 18% con uno spread sui titoli tedeschi prossimo ai 1200 punti. Una situazione gravissima che non lascia presagire nulla di buono viste anche le caratteristiche dell’economia del paese basata molto sull’indebitamento sia per quanto riguarda le famiglie che le imprese. Insomma sembra che all’orizzonte dell’Europa stia per scoppiare un’altra bomba e per questo risulta determinante chiudere quanto prima il caso Grecia.

Nel caso si dovessero accavallare i 2 default, infatti, il problema potrebbe riesplodere e potrebbe ricominciare la pressione anche sui titoli italiani, spagnoli e francesi creando non pochi problemi all’intera eurozona. Tornando al Portogallo se è vero che il governo nega che il paese sia in un momento di grandissima difficoltà non la pensa così il presidente della confindustria portoghese che, invece, sostiene che ci sia la necessità di richiedere ulteriori aiuti internazionali.

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Ericsson pubblica risultati deludenti

Tra gli analisti e gli azionisti più delusi di questo primo mese dell’anno vi sono certamente quelli di Ericsson. Il colosso della telefonia svedese ha infatti pubblicato dati con utili netti in significativo calo, trascinati a loro volta al ribasso da un giro d’affari in flessione nel mercato statunitense, e a causa di una serie di contratti meno remunerativi siglati all’interno dei principali mercati del vecchio Continente. Sulla base di quanto sopra, la società scandinava ha dovuto riportare profitti netti in calo del 73% a quota 1,15 miliardi di corone (circa 170 milioni di dollari).

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Trimestrale Apple da record

Trimestrale record per Apple quella relativa al primo esercizio fiscale: numeri da capogiro, che hanno superato le attese degli analisti americani, e hanno rilanciato l’estremo appeal commerciale e l’accortezza finanziaria della società di Cupertino, che può ora puntare al compimento di un 2012 all’insegna dei nuovi successi, azionari compresi. Stando a una nota diramata dai vertici societari, il primo trimestre dell’anno fiscale è stato chiuso con un utile netto pari a 13,06 miliardi di dollari, e con giro d’affari pari a 46,33 miliardi di dollari.

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Eurispes: italiani più poveri

Quello che emrge dall’ultimo rapporto dell’Eurispes non è per niente positivo: italiani più poveri e costretti ad utilizzare i risparmi per arrivare alla fine del mese. Questo (e molto altro) è quello che traspare dai dati diffusi ieri, dati che permettono di delineare le problematiche a cui gli italiani devono far fronte ogni giorno da un anno a questa parte. Ma dal report traspare anche una sempre minor fiducia nelle istituzioni e una difficoltà crescente a far fronte ai debiti contratti negli anni passati, specialmente per quanto riguarda i mutui per la casa e i prestiti personali.

Secondo l’Eurispes oltre il 70% delle persone non riescono a risparmiare e ben il 24,9% ha delle serie difficoltà a far fronte alla propria rata di mutuo, mentre il 18,9% non riesce a pagare l’affitto. Ma il dato che lascia l’ìamaro in bocca è quello relativo alla quota di italiani che si dice sicura di riuscire a risparmiare nei prossimi 12 mesi, ossia smeno del 5%.

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La Fed lascia invariati i tassi

La Federal Reserve ha fatto sapere, al termine della riunione di ieri sera, che non alzerà i tassi di interesse prima del 2014. La banca guidata dall’apprezzatisimmo Ben Bernanke ha deciso di mantenere i tassi su livelli prossimi allo zero ancora per 2 anni così da dare stimolo alla crescita (che a detta dello stesso Bernanke, sarà modesta ancora per diversi mesi) e contenere la disoccupazione che rappresenta ancora un rischio per l’economia americana. Un risultato migliore di quelle che erano le aspettative degli analisti che ipotizzavano un blocco dei tassi solo per un anno, quindi solo fino al 2013.

L’obiettivo della Fed è quello di tenere l’inflazione su livelli sopportabili (si parla di riuscire a tenere l’inflazione sotto il 2%) così da assicurare stabilità nei prezzi ancora a lungo e favorire i consumi che, seppur lentamente, continuano a crescere. Ma si tratta ancora di una crescita troppo lenta specialmente per un paese come gli USA con un economia basata interamente sul credito dove se non si cresce non si può far fronte ai debiti.

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Siemens, brusco calo degli utili

Brutte notizie per Siemens, che in un colpo solo delude le attese dei principali analisti e – soprattutto – dei propri azionisti e investitori. La società guidata dall’amministratore delegato Peter Loescher ha infatti dovuto ammettere utili in forte calo e situazione piuttosto imprevedibile sull’evoluzione del giro d’affari della compagine societaria, che si appresta ad affrontare un 2012 all’insegna dell’incertezza.

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