Investimenti: attenzione a Europa e Bancari

Come abbiamo detto più volte la maggior parte degli analisti prevede una prima parte del 2012 all’insegna della recessione. Al coro si aggiunge anche Paris Horvitz, il responsabile degli investimenti di HSBC, il quale sostiene che l’Europa sarà da considerare come una zona d’ombra dell’economia mondiale per buona parte dell’anno in corso. Un’altro brutto segnale che non fa intendere nulla di positivo per quello che potrebbe essere ribattezzato come un anno davvero molto particolare per via delle tante importanti scadenze che lo caratterizzeranno.

Tanto per fare un esempio il 2012 sarà l’anno delle elezioni in paesi come Cina, Francia e Stati Uniti, per non parlare della crisi del debito che rischia di precipitare da un momento all’altro a mano a mano che le scadenze si avvicineranno.

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I capitali si spostano nei mercati emergenti

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una profonda trasformazione della distribuzione della ricchezza in termini globali. I paesi cosidetti “emergenti” stanno crescendo in maniera significativa aumentando la ricchezza procapite al punto che, secondo Credit Suisse, già dal 2025 il numero di famiglie della classe media di quei paesi supererà per numero quelle americane. Basti pensare che solo in Cina la ricchezza media procapite e cresciuta del 300% nell’arco degli ultimi 10 anni rallentando solo nell’ultimo biennio per via della crisi globale. Tutto ciò sta modificando anche la finanza internazionale per via dello spostamento enorme di capitali dalle vecchie economie, ormai praticamente statiche, verso quelle dei paesi emergenti, molto più dinamiche e con prospettive di crescita interessanti.

Tutto ciò non farà altro che spostare gran parte del flusso finanziario e degli investimenti rendendo ancora più difficile la vita dei mercati finanziari europei e americani che potrebbero soffrire di una minore liquidità e di un cospicuo calo delle transazioni.

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Polizze auto: si spera nelle liberalizzazioni

Che le assicurazioni auto siano troppo care lo abbiamo ripetute centinaia di volte. Purtroppo, anche se le compagnie continuano a negare l’evidenza, molti studi dimostrano che una polizza auto in Italia costa, in media, circa il doppio rispetto a quelle che è la media europea. In particolare il “The European Motor Insurance Market“, studio pubblicato nel Febbraio del 2010, dimostra che la media dell’rc auto in Italia è di 407 euro contro i 230 euro di quella europea. Proprio per questo le associazioni dei consumatori e gli automobilisti italiani sperano nelle liberalizzazioni per poter contenere questo costo che grava in maniera non indifferente sul budget delle famiglie.

Con il pacchetto di liberalizzazioni al vaglio del governo si potrebbero ridurre progressivamente i costi sostenuti per assicurare la propria auto. Secondo l’Aduc non sarebbe giustificata la scusa promossa più volte dalle Compagnie che avrebbero attribuito alle frodi nei risarcimenti il costo elevato delle polizze nel nostro paese. Secondo l’associazione, infatti, le frodi rappresenterebbero il 2-3% del totale dei risarcimenti, un valore assolutamente in linea con quello europeo.

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Conti pubblici, nuovo miglioramento per l’Italia

Lentamente, ma in maniera che inizia ad essere apprezzabile per continuità, i conti pubblici italiani iniziano a migliorare. Secondo quanto afferma l’ultimo report dell’Istat, infatti, durante il terzo trimestre del 2011 il rapporto tra il deficit e il Prodotto Interno Lordo sarebbe sceso al 2,7%, con il saldo primario pari all’1,7%, per il dato migliore dal 2008 a questa parte. Anche in questo caso, ad onor di cronaca, ci preme segnalare come in realtà il miglioramento non sia ancora frutto della manovra Monti (considerato che gli elementi statistici si riferiscono al terzo quarto del 2011), della quale, pertanto, attendiamo ancora i risvolti positivi in termini macroeconomici.

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Unione fiscale, Monti strappa deroga di 1 anno

Il Trattato Europeo sta prendendo lentamente forma, in vista del summit europeo del 30 gennaio. Stando alle più recenti indiscrezioni, il premier Monti avrebbe spuntato una deroga piuttosto importante su uno degli elementi più significativi della bozza, relativa all’entrata in vigore dei nuovi parametri di correzione del debito, che andranno in applicazione dal 2014 anziché dal 2013. La variazione ottenuta da Monti è di estrema importanza per quanto concerne lo stato di salute dei conti pubblici italiani.

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Farmacie: le soluzioni al vaglio del governo

Il tema delle liberalizzazioni, che sta letteralmente infiammando le associazioni di categoria, potrebbe portare a delle interessanti sorprese per i cittadini italiani. In particolare stanno generando molto clamore quelle relative alle farmacie, un tema estreamente delicato per il quale il quale il governo sta valutando delle soluzioni di compromesso davvero molto interessanti. La più probabile è quella che vede un aumento dei punti vendita specialmente in prossimità di areoporti, stazioni ferroviarie e autostrade, ossia in tutti quei luoghi ad alto transito dove oggi scarseggiano i punti vendita. La norma al vaglio del governo prevederebbe delle novità importanti anche per quanto riguarda le vendite dei medicinali di classe C, il tutto finalizzato ad aumentare la concorrenza per portare ad una maggiore e migliore offerta per i cittadini.

Tuttavia le associazioni dei farmacisti stanno facendo delle fortissime pressioni per “limitare i danni” su quelli che, ovviamente, sono gli interessi da imprenditori di una categoria che svolge un ruolo chiave nella vita della collettività. Ma quali vantaggi potrebbero esserci da una liberalizzazione del settore farmaceutico per noi comuni cittadini?

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