Ormai siamo giunti alla fine dell’anno ed è tempo di tirare qualche bilancio di quello che è stato, a onor della cronoca, uno dei peggiori anni di sempre in ambito economico finanziario. La crisi del debito sovrano, come è sta ribattezzata una crisi finanziaria che si è andata trasformando in una crisi economica vera e propria andando a toccare la vita reale di tutti noi cittadini. In un’economia sempre più legata alla finanza ciò era inevitabile ma per molto tempo questo rischio è stato sottovalutato (poi ci sarebbe da capire se in buona o cattiva fede). Ormai parole come spread o differenziale sono diventate argomenti di cui si discute normalmente al bar o a cena con gli amici, tanto che ormai sono in molti che alla mattina invece di leggere il meteo o l’oroscopo si affrettano a vedere l’andamento dei nostri titoli di stato.
Una crisi, dicevamo, che ha travolto l’economia reale mettendo in seria difficoltà milioni di famiglie in tutta Europa. Come ben sappiamo uno dei paesi più colpiti dalla crisi è proprio il nostro tanto da aver costretto alle dimissioni il precedente governo e aver dato vita ad un governo tecnico definito di “emergenza”. Il tutto dovuto ad un attacco speculativo nei confronti dell’Italia (ma c’è chi sostiene che si trattasse di un attacco all’euro) che aveva portato il differenziale tra i nostri titoli di stato e quelli tedeschi ben oltre la soglia di massimo allarme di 500 punti percentuali.