In uno scenario di crisi economica come quello che stiamo vivendo in questi ultimi giorni risparmiare sulle spese di tutti i giorni è fondamentale per far quadrare il budget familiare. La benzina, con gli aumenti di quest’anno e gli scioperi di questi giorni, è una delle voci di spesa più importanti e, diciamolo pure, una delle più fastidiose. Il prezzo dei carburanti ha raggiunto livelli impensabili fino a poco tempo fa. Per acquistare un litro di benzina occorrono almeno 1 euro e 60-65 centesimi, mentre per il diesel ne “bastano” circa 10 centesimi in meno. Prezzi giudicati troppo alti anche dalle associazioni dei consumatori che in più occasioni hanno manifestato al governo la necessità di effettuare maggiori controlli sui prezzi alla pompa.
Prestiti alle imprese, cala il ritmo di concessione
I prestiti bancari alle imprese hanno subito un evidente rallentamento durante il terzo trimestre dell’anno. A sostenerlo è il consueto rapporto annuale sulla “Economia delle regioni italiane”, predisposto a cura della Banca d’Italia, e ora certificatore di uno scenario piuttosto critico in merito alle politiche creditizie adottate dagli istituti di credito nazionali.
Cosa succede se l’Italia fallisce?
La situazione al momento si fa sempre più drammatica. Come abbiamo detto l’Italia è sotto attacco e il rischio di fallimento si fa ogni momento più vicino. Lo spread appare ormai fuori controllo avendo raggiunto quota 570 punti (575 per l’esattezza) nonostante il massiccio intervento della BCE. Moltissimi economisti in queste ore stanno cercando di studiare possibili scenari: cosa succederà se l’Italia dovesse fallire? Un’economia grande come quella del nostro paese è sempre stata giudicata come “troppo grande per fallire” ma a questo punto il rischio non sembra più così lontano.
Spread oltre 570 punti: è crisi Italia
Il momento che tutti aspettavamo con terrore è arrivato: lo spread tra BTP e Bund tedeschi è arrivato a 570 punti percentuali e i tassi di interesse dei titoli di stato a 5 anni sono saliti oltre la soglia di massimo allarme del 7% (per l’esattezza 7,3%). Malissimo anche Piazza Affari, che perde oltre il 4%, dove l’imperativo sembra essere quello di vendere tutto.
L’impressione è che i mercati non si accontentino della promessa di dimensioni di Silvio Berlusconi ma vogliano un cambio di leadership subito, come testimonia il titolo Mediaset che perde il 9,17%.
Poste Italiane: promozione prestito Studi
In questi giorni Poste Italiane ha presentato una promozione dedicata a tutti i correntisti titolari di Conto BancoPosta che hanno la necessità di ottenere un prestito per far studiare i propri figli. La promozione, che è valida fino al 30 Novembre 2011, permette di ottenere fino a 5 mila euro in tempi molto brevi e a condizioni agevolati.Si tratta di un prodotto molto interessante che può essere molto utile laddove si abbia la necessità di avere una piccola liquidità per sostenere le spese relative alla scuola e alla formazione dei propri figli qualsiasi scuola frequentino, dalle elementari all’università.
Berlusconi si dimette e wall street vola
La notizia che era nell’aria ormai da giorni è finalmente arrivata: Berlusconi non ha più la maggioranza e si dimetterà subito dopo l’approvazione della legge di stabilità. I primi risvolti di questa clamorosa notizia arrivano immediatamente e Wall Street, che era stata nervosa per tutto il giorno, reagisce bene chiudendo con il segno più (Down Jones +0.8%, Nasdaq 1,2%).
Ora c’è da vedere quali saranno le reazioni dei mercati perchè la giornata di ieri è stata caratterizzata da una serie di record fatti registrare dal differenziale tra i BTP e i Bund tedeschi che, per pochissimo, non hanno superato quota 500.