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Elezioni: ecco i rischi per l’Europa

Come tutti ben sappiamo i risultati delle elezioni in Francia e in Grecia hanno confermato quello che ci si aspettava, ossia che l’Europa così com’è stata fino ad oggi non piace più a nessuno. Non a caso in Francia ha vinto Hollande, candidato socialista che ha basato la sua campagna elettorale contro la linea di austerity decisa dall’asse Merkel-Sarkozy, e in Grecia hanno vinto le forze politiche minori contrarie, chi più chi meno, alle misure drastiche imposte dalla comunità internazionale quale punto focale per l’erogazione degli aiuti. Insomma la giornata di ieri potrebbe aver disegnato un’Europa nuova e, per certi versi, anche un’Europa migliore dove si ricominci a parlare di crescita senza la quale diventa un po difficile sperare di uscire dalla più grande crisi economica di tutti i tempi.

D’altronde le misure prese in sede europea per fronteggiare la crisi, fino ad ora, non hanno portato altri risultati se non il peggiorare la situazione imponendo vincoli di bilancio rigidissimi a tutti quei paesi che, al contrario, avrebbero dovuto spendere di più per poter ridare slancio all’economia senza portarla in recessione come invece sta avvenendo.

Elezioni Francesi

Francois Hollande è stato eletto presidente con il 51,67% dei voti dai risultati completi (ad eccezione di quelli dei cittadini francesi all’estero). Un voto chiaro e deciso, quello dei francesi, che hanno voluto dare una svolta per la paura che l’economia del paese e dell’intera eurozona possa peggiorare ancora sulla scia degli ultimi dati macro diffusi.

Non a caso, secondo un sondaggio Ipsos per France Télévisions, risulta che quasi la metà dei francesi teme che la situazione economica nel paese si possa deteriorare nei prossimi anni. Il sondaggio, condotto dal 3 al 5, quindi prima del secondo turno delle votazioni, ha messo in luce che il 46% degli intervistati prevede un peggioramento della situazione.

Dal fronte internazionale, come è d’obbligo in questi casi, arrivano attestati di stima e auguri di buon lavoro al nuovo presidente. Da Berlino la Cancelliera Angela Merkel, che aveva sostenuto la candidatura del presidente in carica Nicolas Sarkozy, ha invitato Hollande ad una visita in Germania “il più presto possibile dopo la sua entrata in carica”, e ha promesso di lavorare insieme ad un patto per la crescita.

Anche Barack Obama si congratula con Francois Hollande Domenica notte per la sua elezione, e lo ha invitato a un incontro bilaterale alla Casa Bianca prima del G8 e del vertice NATO programmato tra due settimane negli Stati Uniti.

Il presidente Obama ha invitato il presidente francese Francois Hollande per congratularsi con lui dopo l’annuncio del risultato delle elezioni francesi” di Domenica, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney . “Il presidente Obama ha detto che intende lavorare a stretto contatto con Francois Hollande e il suo governo su una serie di questioni difficili in termini economici e di sicurezza“.

Elezioni in Grecia

I risultati elettorali in Grecia parlano chiaro: gli elettori si sono ribellati alle misure di austerity pesantissime imposte dalla comunità internazionale (leggi Germania) come contropartita degli aiuti economici. La Nuova Democrazia diventa come primo partito con, circa, il 20 per cento dei voti. L’obiettivo del leader del partito, Samaras, è quello di formare un “governo di salvezza nazionale” (qualcosa di già sentito…) insieme a Evangelos Venezilos, a capo del Pasok, così da riuscire ad arrivare a circa 151 seggi in Parlamento, ossia ad avere la maggioranza.

Ma quello che più preoccupa dei risultati delle elezioni in Grecia è la forte ascesa dei partiti estremisti di destra e di sinistra. Quello che è evidente è che i Greci sono stanchi di pagare le spese di errori non propri che hanno portato il paese sull’orlo del baratro.

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