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Miur: “Scuole aperte anche d’estate”. Divampa la polemica

valeria fedeli

Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha lanciato la proposta: tenere aperte le scuole anche nel periodo estivo, così come del resto avviene in molti altri Paesi europei. La proposta del Ministero ha subito suscitato un vespaio di polemiche, soprattutto tra gli insegnanti che, a loro dire, con questa misura si ritroverebbero a dover lavorare anche in un periodo in cui solitamente sarebbero stati a casa.

Ma evidentemente in pochi hanno realmente compreso la proposta del governo che, infatti, non presuppone affatto il lavoro estivo degli insegnanti. Per la verità gli insegnanti non hanno nulla di cui temere visto che l’apertura estiva dei plessi scolastici non comprometterebbe affatto le loro intoccabili ferie: molto semplicemente i docenti continueranno a rimanere in servizio nei termini in cui l’hanno fatto finora; dopo di che potranno dedicarsi alle loro vacanze.

Allora su cosa si basa la proposta della ministra? Molto semplicemente Valeria Fedeli chiede di pensare alla possibilità che le scuole possano rimanere aperte per aiutare i genitori, spesso in difficoltà nel “parcheggiare” i propri figli mentre loro se ne stanno a lavoro. In molte parti d’Europa questo sistema è stato introdotto ormai da molti anni: le scuole, ad anno scolastico concluso, continuano a rimanere aperte per far sì che bambini e ragazzi possano stare in un luogo sicuro presso cui intrattenersi, socializzare e fare i compiti estivi.

Tuttavia l’iniziativa del ministro Fedeli non è così nuova. Infatti già questa estate alcune scuole rimarranno aperte: parliamo di quegli istituti che hanno aderito ad appositi bandi istituiti dai loro Comuni di appartenenza o che hanno preso parte al progetto “Scuola al centro”. Il Ministero ha già investito 10 milioni di euro su questo fronte, mantenendo aperte più di 400 scuole sparse in quattro città italiane considerate ad alto rischio di dispersione scolastica (Milano, Roma, Napoli e Palermo).

Questo progetto, grazie all’immissione di altri 240 milioni di euro, sta arrivando anche in altri parti d’Italia, e le recenti dichiarazioni del Miur lasciano presupporre che ci saranno ulteriori interventi in tal senso.

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