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Mario Draghi contro i dazi Usa: “Potrebbero colpire la crescita economica”

mario draghi

Mario Draghi, presidente della BCE, ha criticato la proposta fatta dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di applicare le tariffe alle importazioni di acciaio e alluminio, definendola “una mossa unilaterale pericolosa”. Secondo Draghi, queste misure non dovrebbero essere decise da una sola persona, ma concordate insieme ai partner commerciali.

Ecco le sue parole esatte: “Indipendentemente dalle convinzioni che si hanno sul commercio, siamo convinti che le controversie dovrebbero essere discusse e risolte in un quadro multilaterale e che le decisioni unilaterali siano pericolose”. Draghi ha affondato il colpo dicendo che “se le relazioni internazionali si tramutano in un comportamento dittatoriale verso i tuoi alleati, ci si chiede alla fine chi siano veramente i nemici”.

Trump dovrebbe a breve annunciare le applicazioni delle tariffe, che dovrebbero essere del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. L’intento di Trump atto a colpire commercialmente la Cina danneggerebbe invece molto di più i suoi alleati, ossia Canada e UE.

Sempre secondo Draghi, sono molto alte le possibilità di ritorsioni commerciali, in parte già annunciate sia dall’Unione Europea che dalla Cina. Questa decisione di aumentare le tariffe, tra l’altro, potrebbe immancabilmente deprimere la fiducia tra consumatori e imprese, indebolendo la crescita e colpendo l’inflazione.

Draghi ha alluso anche al tipo di deregolamentazione finanziaria che gli Stati Uniti stanno perseguendo come rischio per l’economia globale. Il Senato degli Stati Uniti sta esaminando una proposta di legge che rimuoverà alcune delle garanzie bancarie imposte in seguito alla crisi finanziaria del 2008 e al collasso della banca d’investimenti Lehman Brothers. Questa proposta è sponsorizzata dal senatore repubblicano Mike Crapo dell’Idaho, ma ha attirato anche molti senatori democratici.

Draghi non ha menzionato il disegno di legge in modo specifico, ma ha affermato che la crisi finanziaria globale è stata preceduta da “un’interruzione sistematica della regolamentazione finanziaria nelle principali giurisdizioni”. Ha detto che mentre i regolatori europei non stanno cercando di alleggerire i controlli sul settore finanziario “la massiccia deregolamentazione in un mercato influenzerà il mondo intero”.

Intanto, la BCE ha lasciato invariati i suoi tassi di interesse e le dimensioni del suo programma di stimolo all’acquisto di obbligazioni dopo la sua ultima riunione politica. Ma nella sua dichiarazione ha però omesso una precedente promessa riferita all’aumento dello stimolo all’acquisto di obbligazioni in termini di dimensioni o durata se le prospettive economiche peggioreranno.

Draghi ha minimizzato tutto, dicendo che si trattava di una “misura retrospettiva” che non si adattava più alle circostanze odierne. La crescita economica nella zona euro ha mostrato un tasso annuo del 2,7% nel quarto trimestre, con la prospettiva di ulteriori stimoli alla crescita nel prossimo futuro.

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