Aumentano le vendite degli ecommerce

La crisi economic ha portato ad uno stravolgimento delle abitudini degli italiani. Se fino a pochi anni fa la percentuale di persone che acquistavano regolarmente prodotti e serivi su internet era una delle più basse d’Europa oggi non è più così. Sono sempre di più, infatti, i consumatori che scelgono il web con la speranza di risparmiare trovando occasioni che spesso si rivelano davvero molto vantagiose.

In effetti i dati sono equivocabili: si parla di una crescita media degli acquisti su internet che nel solo 2011 si dovrebbe attestare nell’ordine del 20% circa. Dati che in piena crisi economico-finanziaria fanno davvero venire i brividi.

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Investire nei BOT è sicuro?

Investire i propri risparmi è sempre molto difficile, specialmente se si cerca il connubio redditività e sicurezza del capitale investito. Visti gli alti rendimenti dei nostri titoli di stato in molti si stanno domandando se sia sicuro investire nei BOT. Rispondere a questa domanda è molto complesso in quanto la situazione economico-finanziaria in cui versa il nostro paese e, in misura differente, l’Europa è molto complessa.

Tuttavia è possibile, come per tutte le tipologie di investimento, fare un’analisi dei rischi-benefici e valutare se l’investimento fa al caso proprio oppure conviene guardare altrove magari valutando altre forme per mettere a rendimento i propri risparmi.

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Monti: nuove misure per uscire dalla crisi

Monti si appresta a formare il nuovo governo che dovrà cercare di traghettare l’Italia fuori dalla crisi finanziaria. La situazione, come ha più volte detto lo stesso Mario Monti, è gravissima e occorrerà tempo e sacrifici per provare ad uscirne. Proprio per questo si parla di una prima manovra da 25 miliardi di euro per recuperare i soldi persi con il taglio di crescita del PIL e con i maggiori interessi che dovremmo pagare sui nostri titoli di stato già a partire dal prossimo anno.

Molte le misure che vengono ipotizzate tra cui un ritorno all’ici più una eventuale altra tassa sulla casa che includa canone rai e smaltimento dei rifiuti. Tuttavia Monti, in questo senso, è stato molto chiaro: occorrono sacrifici da parte di tutti. Per questo sembrerebbero certi forti tagli alla politica che, a detta del nuovo premier, deve necessariamente contribuire ai sacrifici per risanare il paese.

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Chi guadagna dalla crisi finanziaria?

Ormai non facciamo altro che parlare di BTP, differenziale, spread tanto che ormai perfino chi aveva sempre ignorato il mondo della finanza comincia a snocciolare dati con sicurezza. Tuttavia quello che tutti si domandano e a cui ancora nessuno si è deciso a dare una risposta è chi ci guadagna dalla crisi economica.

Infatti, nonostante il crollo delle borse e dei titoli di stato, c’è qualcuno che dalla crisi economica ne trae un vantaggio non indifferente. Ma chi sono questi soggetti che, in poche parole, riescono ad arricchirsi avvantaggiandosi di uno stato di crisi che stà mettendo a durissima prova milioni di famiglie in tutto il mondo?

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Riparte l’attacco ai BTP: non c’è più tempo

Bisogna fare presto, servono misure urgenti oggi. Le voci che si rincorrono parlano di una probabile nomina di Monti a capo di un governo tecnico entro il fine settimana. Ma la nomina bisogna farla oggi perchè il week end appare troppo lontano. Stamattina è subito ripartito l’attacco ai BTP italiani con uno spread che ha prima raggiunto quota 570 punti per poi riscendere a quota 530.

Il tempo è ormai definitivamente scaduto. O si fa subito quello che si deve fare o lo spettro del fallimento per il nostro paese sarà molto di più di un semplice rischio.

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Spread oltre 570 punti: è crisi Italia

Il momento che tutti aspettavamo con terrore è arrivato: lo spread tra BTP e Bund tedeschi è arrivato a 570 punti percentuali e i tassi di interesse dei titoli di stato a 5 anni sono saliti oltre la soglia di massimo allarme del 7% (per l’esattezza 7,3%). Malissimo anche Piazza Affari, che perde oltre il 4%, dove l’imperativo sembra essere quello di vendere tutto.

L’impressione è che i mercati non si accontentino della promessa di dimensioni di Silvio Berlusconi ma vogliano un cambio di leadership subito, come testimonia il titolo Mediaset che perde il 9,17%.

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