Parlamento tedesco vota si al piano salvastati

Oggi le borse avevano aperto in netto calo confermando il trand negativo di ieri. Tuttavia dopo le prime contrattazioni qualcosa si era mosso facendo tornare i listini, seppur di poco, con il segno + in attesa del tanto discusso voto del parlamento tedesco sull’aumento del piano “Salva stati” che dovrebbe servire a scongiurare l’effetto domino di un probabile default della Grecia. Si tratta di una notizia che il mercato aspetta con ansia perchè dal giudizio tedesco dipenderà l’esito della crisi del paese ellenico e la possibilità di scongiurare l’eventuale contagio anche agli altri paesi del mediterraneo.

Proprio questa attesa si è concretizzata con l’andamento nervoso delle principali piazze europee che, di fatto, davano grande importanza al voto proprio per il ruolo dominante svolto dalla Germania in questo momento di gravissima crisi internazionale.

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Eurobond, l’Asia prende tempo

Mentre in Europa – Germania e Francia a parte – l’ipotesi eurobond sembra acquisire sempre più concretezza, in Asia c’è chi si defila, preferendo attendere gli sviluppi della crisi del vecchio Continente per affermare la propria convinzione o meno circa la strada di emettere titoli di debito europei. In effetti la crisi che sta colpendo i paesi europei non permette di poter fare previsioni di lungo periodo circa il futuro dell’eurozona. proprio per questo le principali potenze economiche d’oriente danno l’impressione di voler aspettare che si “calmi la situazione” per poter fare un’analisi oggettiva circa la reale utilità degli eurobond ed esprimere un’opinione ufficiale in merito.

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Pensioni: Confindustria presenta il piano

In questi giorni è al vaglio del governo una proposta di confindustria per riformare il mondo delle pensioni e permettere all’Italia di adeguarsi agli altri grandi paesi europei. Si parla della possibilità, a partire dal 2012, di rendere obbligatoria l’età minima di 65 anni per il pensionamento. Un piano pesantissimo ma che sebra destinato ad essere attuato per evitare il tracollo della nostra economia. Un’economia dove la disoccupazione giovanile è a livelli mostruosi e l’età media continua ad allungarsi provocando un aggravio per le casse dell’Insp.

In questo modo si eviterebbero i pensionamenti anticipati, ossia quelli che oggi sono consentiti con 35 anni di anzianità di servizio, con un risparmio non indifferente per le casse dello stato.

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Ora la concorrenza tra brand fa risparmiare

Risparmiare fino a 1.300 euro all’anno per la spesa alimentare della famiglia. Secondo una recentissima indagine compiuta da Altroconsumo su un vasto campione di oltre 900 supermercati,   sarebbe possibile conseguire il beneficio di cui sopra, su una spesa annua di 6.300 euro per famiglia, grazie alla presenza di una più accesa concorrenza tra supermercati, ipermercati e discount. Il risparmio medio è di 700 euro, ma in alcuni centri abitati si superano agevolmente i 1.000 euro, un aspetto assolutamente positivo per i consumatori italiani, specialmente in un contesto economico difficile come quello che stiamo attraversando.

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Mutui 100%: non si erogano più (o quasi)

Chi si ricorda dei mutui 100%? Pubblicizzati, fino a non troppo tempo fa, come una delle possibilità preferenziali per passare dallo stato di affittuario a quello – ben più comodo – di proprietario immobiliare, contraddistinti dall’ambita possibilità di ottenere fino all’intero importo commerciale dell’immobile, sono lentamente caduti in disgrazia. Una brutta notizia specialmente per le giovani coppie, ossia quelle che si ritrovano a dover affrontare il difficile compito di acquistare la prima casa senza aver la possibilità di vendere un altro immobile. proprio questa categoria, infatti, era quella che era solita richiedere i mutui 100% così da avere la liquidità necessaria ad affrontare anche tutte le spese collegate all’acquisto di un immobile (tasse, notaio, agenzia, ristrutturazione, ecc.).

Ora però uno studio di mutuionline conferma quanto andiamo ripetendo da tempo e cioè che ottenere questa tipologia di finanziamento è sempre più difficile.

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Consumi: è boom di prodotti economici

Ne avevamo già parlato in questi giorni ma ad ogni nuovo rapporto, studio, indagine di mercato si possono scoprire aspetti diversi della crisi economica in corso. Gli italiani consumano poco, molto poco e questa non è di certo una novità. Tuttavia secondo l’ultimo studio condotto dalla Nielsen, infatti, si scopre che i consumi dei prodotti di fascia media diminuiscono, mentre aumentano quelli di fascia economica e di alta gamma. Un segno piuttosto significativo di come gli allarmi lanciati negli scorsi mesi sull’aumentare della forbice tra classi sociali sia stato tutt’altro che infondato.

Insomma quello che è facile intuire è che chi prima godeva di un discreto benessere ora fatica ad arrivare a fine mese, mentre chi poteva spendere ora può farlo come e più di prima. Un divario tra chi sta bene, anzi benissimo e tutti gli altri che hanno sempre meno che va facendosi sempre più marcato non solo in Italia ma anche all’estero.

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