Estate, tempo di lavoro per i giovani

Finite le scuole per molti giovani è ora di trovare qualche buon lavoro estivo con cui poter guadagnare i soldi necessari a togliersi qualche piccolo sfizio o per organizzare una piacevole vacanza prima di riprendere gli studi nel mese di settembre. Molti studenti universitari, poi, approfittano dei lavori estivi per mettere da parte un po di soldi con cui spesarsi per l’intero inverno… insomma qualsiasi sia lo scopo trovare un impiego provissorio per l’estate è molto importante per i ragazzi. Inoltre può anche essere un’ottima opportunità per fare un po di esperienza che tornerà utile quando si avranno terminato gli studi e si entrerà definitivamente nel mondo del lavoro. Tuttavia il particolare contesto economico che stiamo attraversando rende questa ricerca particolarmente complessa: di lavoro ce n’è molto poco e, spesso, viene sottopagato.

Per questo occorre rimboccarsi le maniche e metterci tanta buona volontà perchè la ricerca potrebbe essere anche molto lunga. Noi vogliamo dare qualche semplice consiglio che potrebbe aiutare i ragazzi (anche senza nessuna esperienza) a trovare un lavoro per l’estate che, oltre a permettere di guadagnare un po di soldi, permetta anche di fare un po di esperienza.

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Rc auto: ancora poche le polizze per le calamità naturali

Secondo un’interessante sutdio realizzato da facile.it, il più importante broker assicurativo italiano, sono ancora pochi gli automobilisti italiani che hanno l’accortezza di tutelarsi contro temporali, grandinate ed altri eventi naturali che potrebbero creare danni, anche molto ingenti, al proprio veicolo. Secondo l’indagine di facile.it solo il 12 per cento degli automobilisti sottoscrive una polizza contro gli eventi naturali nonostante il costo sia piuttosto contenuto e possa far risparmiare molto in caso di utilizzo.  Secondo Alberto Genovese, Amministratore delegato di facile.it “La scelta di tenere il più basso possibile il costo finale della polizza, con il rischio di spendere molto di più in un secondo tempo rientra nella tendenza a cercare la polizza più economica, invece che quella più adatta alle proprie esigenze“.

Tra gli automobilisti più previdenti spiccano le donne che nel 14% dei casi stipulano una polizza di questo tipo, mentre tra gli uomini la percentuale è di poco superiore al 10%. Ovviamente la percentuale maggiore di polizze contro gli eventi naturali riguarda auto con meno di 5 anni di vita mentre scende drasticamente in caso si assicuri un veicolo più vecchio.

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Andare in vacanza nonostante la crisi

Italiani e vacanze: un rapporto difficile in tempi di crisi come quelli che stiamo attraversando. Per molti versi, infatti, parlare di vacanze in un momento come questo potrebbe sembrare assolutamente fuori luogo. Tuttavia basta modificare le proprie abitudini scegliendo delle soluzioni più consone all’attuale contesto economico per rendere possibile anche quello che sembrava impossibile. Insomma gli italiani non vogliono rinunciare al piacere del relax offerto da una vacanza estiva pur dovendo fare i conti con un budget molto ristretto rispetto a quelli degli anni passati. Nel complesso si sta riscoprendo il piacere di scegliere una località italiana piuttosto che di andare all’estero spendendo di più per il viaggio e, anche all’interno del nostro paese, vanno per la maggiore le località con il miglior rapporto qualità-costo. Prendiamo spunto da un report di Trademark Italia per capirci qualcosa di più.

La tendenza degli italiani è sempre quella di viaggiare nei mesi di luglio e agosto anche se continuano ad aumentare le preferenze di chi sceglie anche mesi alternativi come Giugno o settembre. In questi periodi dell’anno, infatti, ci si può avvantaggiare di tariffe particolarmente vantagiose che possono permettere di risparmiare anche il 30-40% rispetto ai suddetti mesi di luglio e agosto.

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E’ ancora la Spagna a mettere paura

Siamo alle solite. Dopo l’euforia iniziale per l’esito del voto di Domenica in Grecia che offre qualche chance al paese di cercare di rimanere nell’euro è stato rapidamente spento da una cascata di cattive notizie dalla Spagna, mettendo in dubbio, ancora una volta, la capacità dell’eurozona di proteggere i propri membri. Come dicevamo gli ultimi dati provenienti dalla Spagna e diffusi dalla banca centrale hanno mostrato che gli istituti di credito del paese dovranno fare i conti con un livello molto alto di crediti inesigibili e che i loro depositi continuano a diminuire velocemente. Così ecco che lo spread di Madrid torna a volare con i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni che volano al 7,18% un livello assolutamente insostenibile nel medio-lungo periodo.

Ovviamente tutto ciò si è ripercosso sui mercati azionari spagnoli e italiani: Madrid ha perso il 3%, e Piazza Affari ben il 2,8%. Proprio sull’Italia, oltre che sulla Spagna, si sono concentrate le vendite, ennesima riprova che è il nostro paese il prossimo obiettivo della speculazione complici, anche, i dati macro estremamente deludenti diffusi negli ultimi mesi.

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Scaduto il primo acconto dell’Imu ma in pochi hanno pagato

Ieri era l’ultimo giorno utile per pagare l’Imu, l’imposta municipale unica che ha sostituito la vecchia Ici che ha portato con se parechie polemiche. Chi non ha pagato l’acconto che, come detto, scadeva ieri dovrà fare i conti con le multe e le sanzioni previste dalla legge che faranno lievitare il costo da un minimo del 3% ad un massimo del 30%. Insomma sarebbe stato decisamente molto più conveniente pagare nei termini previsti dalla legge ma, a quanto pare, molti italiani non l’hanno fatto. Secondo alcuni sondaggi pubblicati sul web in questi giorni sembra che una parte consistente degli italiani ha deciso di non pagare la prima rata dell’Imu. C’è chi ha scelto di non pagare per principio e chi, invece, per mancanza della liquidità necessaria. Il contesto economico che stiamo attraversando, infatti, non è dei migliori e per molte persone l’imu rappresenta un vero e proprio salasso a cui è difficile far fronte.

Proprio per questo si sono scatenate numerose polemiche su questa tassa sulla casa visto che, tra l’altro, si sono registrati aumenti, rispetto alla vecchia Ici, anche molto consistenti specialmente per quanto riguarda le seconde case e per gli edifici commerciali (negozi, uffici, ecc.). A questo punto chi non ha rispettato i termini dovrà adeguarsi e pagare l’Imu con l’aggiunta delle sanzioni o delle multe.

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