Nei giorni scorsi avevamo annunciato che questa sarebbe stata la settimana decisiva per la sopravvivenza dell’euro e ieri abbiamo avuto un primo assaggio non proprio positivo di quello che ci aspetta. Dopo il secco no della Germania agli eurobond crollano i listini europei: Milano chiude a -4%, Madrid -3.67%, Parigi ha perso oltre il 2% così come Francoforte. Il tutto ha dato l’ennesima dimostrazione che l’Eurozona è più che mai divisa dagli interessi dei singoli stati che continuano ad avere visioni diverse sulle misure da adottare per fronteggiare quella che potrebbe essere la fine dell’euro. A dare dimostrazione di quanto sia caotica l’atmosfera tra i vertici europei basta pensare al botta e risposta tra la Merkel e Schaeuble (ministro delle finanze tedesco): secondo quest’ultimo “l’ultima parola in Europa ce l’hanno avuta quasi sempre gli Stati membri. Questa condizione non può perdurare: dobbiamo concedere più competenze a Bruxelles sugli ambiti politici importanti, senza che ogni Stato nazionale possa bloccare le decisioni“.
Ma la Merkel tira il freno a mano ricordando che gli eurobond non sono la soluzione alla crisi europea perchè contro producenti dal punto di vista economico ma, anche, incompatibili con la costituzione tedesca. Ma mentre si dibatte su eurobond si, eurobond no la Spagna ha fatto sapere che il 9 Luglio chiederà formalmente aiuto in occasione dell’eurogruppo.