Rc auto: gli italiani ne sanno poco

Anche se ci lamentiamo molto del caro prezzi delle polizze rc auto ne sappiamo ancora molto poco. Questo è quello che emerge dal report diffuso da chiarezza.it, uno dei più importanti comparatori di polizze auto italiani, che ha “fotografato” la preparazione degli italiani in materia assicurativa. I risultati, come era prevedibile, sono stati davvero molto scarsi tanto che una buona percentuali dei partecipanti all’indagine ha ammesso di saperne poco e di informarsi ancora meno. Nonostante questo una buona parte delle persone è riuscita a rispondere in maniera corretta ad alcuni quesiti sull’argomento ma dimostrano, comunque, scarso interesse verso il mondo assicurativo. Non a caso il commento del responsabile di chiarezza.it, Francisco Garcia, è stato al quanto chiaro: “Secondo quanto abbiamo raccolto, in fase di sottoscrizione della polizza, molti automobilisti ammettono di rinnovare automaticamente l’accordo con la stessa compagnia o di rivolgersi al proprio agente di fiducia“.

Insomma gli italiani escono da questa indagine come un popolo pronto a lamentarsi ma molto meno pronto a informarsi. Tuttavia, come sottolineato dallo stesso Francisco Garcia si sta assistendo ad un veloce cambiamento di tendenza dovuto, anche, alla crisi economica: “è importante evidenziare che questo periodo di crisi ha reso gli utenti molto più accorti e critici: il 43%, infatti, ha dichiarato di utilizzare i servizi offerti dai comparatori online per confrontare le diverse offerte sul mercato. Questo sondaggio conferma la crescita a due cifre dei volumi di ricerca online di servizi di comparazione di polizze registrata negli ultimi mesi“.

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Borsa: la volatilità spinge allo scalping

In questo contesto economico in cui le borse sono estremamente volativili sta tornando di moda lo scalping. Forse in pochi conoscono lo scalping ma si tratta pur sempre di una parte molto importante del trading. Lo scalper, infatti, è colui che opera sui mercati finanziari (azionario o forex) aprendo delle posizioni per brevissimo tempo, ossia dai pochi secondi ai pochi minuti massimo, sfruttando i massimi e i minimi relativi. Spesso lo scalping viene confuso con l’operatività intraday, ossia con quei traders che comprano e rivendono titoli nell’arco di una giornata. Lo scalper, invece, arriva a effettuare anche decine di operazioni al giorno sullo stesso titolo (gli scalper più accaniti riescono a effettuare anche qualche centinaio di operazioni) sfruttando le oscillazioni dello stesso. Ovviamente, come è facile immaginare, fare scalping è davvero molto rischioso e può portare anche a perdere grandi quantitativi di denaro perchè non sempre il mercato reagisce come si pensa.

L’attività dello scalper richiede una grandissima disciplina e, sopratutto, una scarsissima emotività in modo da poter valutare le entrate e le uscite nella maniera ottimale. Come dicevamo la volatilità che caratterizza i mercati finanziari in questo contesto economico ha spinto molti trader a fare scalping per sfruttare tutte le oscillazioni giornaliere.

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Quanto costa acquistare casa a Ravenna

Comprare casa a Ravenna è diventato piuttosto costoso negli ultimi anni. La città, infatti, ha visto aumentare sensibilmente i prezzi tanto che ormai si compra quasi solo ed esclusivamente con l’ausilio del mutuo. In questi ultimi giorni sono stati resi disponibili i dati aggiornati a Gennaio 2012 sull’andamento dei prezzi delle caso permettendoci, così, di poter eseguire un’analisi accurata in modo da fare il punto della situazione sul mercato immobiliare e quello relativo ai mutui, in questa splendida città. Per prima cosa quello che salta all’occhio è una sostanziale stabilità dei prezzi delle abitazioni negli ultimi 12 mesi sgno che la crisi economica ha imposto una battuta d’arresto agli aumenti degli ultimi anni.

Secondo i dati di immobiliare.it, infatti, comprare una casa a Ravenna oggi costa quasi come a Gennaio 2011. Il prezzo medio di un appartamento è di 2142 euro al metro quadro contro i 2181 di 12 mesi fa, mentre per quanto riguarda un garage ne occorrono 2472 euro al metro quadro contro i 2399 di gennaio 2011.

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Moody’s tagli il rating dell’Italia ad A3

Ancora brutte notizie sul fronte del rating del nostro paese: ieri Moody’s ha deciso di abbassare ulteriormente il giudizio sul nostro paese portandolo ad A3 (prima era A2) con prospettive negative. Non sono bastati, quindi, i giudizi positivi sull’operato del governo Monti di Obama e dei principali vertici europei per scongiurare l’ennesimo declassamento che, a dir la vertià, coinvolge altri 5 paesi tra cui Malta, Slovenia, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Per quanto riguarda gran Bretagna, Francia e Austria, invece, è stato modificato solo l’outlook portandolo a negativo. Insomma si conferma ancora il giudizio negativo delle società di rating (americane) per i principali paesi europei con un’attenzione e un tempismo che potremmo definire quasi maniacale.

Tuttavia, come ci è stato dimostrato nelle ultime settimane, i mercati sembrano reagire in maniera sempre meno reattiva ai giudizi delle società di rating segno che queste hanno un sempre minore peso per gli investitori internazionali. Proprio per questo assume ancora più importanza il lavoro che Monti sta svolgendo al di fuori dei nostri confini nazionali proprio per far tornare la fiducia nel nostro paese.

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Cosa succede ad Unicredit?

Anche ieri abbiamo assistito ad una giornata difficile in borsa nonostante l’avvio spumeggiante dovuto alla decisione del parlamento greco di approvare il cosidetto “piano di salvataggio” imposto dagli organi internazionali …

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Polizze auto dopo il ddl liberalizzazioni

Come avevamo anticipato diverse settimane fa il settore delle assicurazioni auto potrebbe essere stravolto dal decreto legge relativo alle liberalizzazioni che prevede l’obbligo, per le agenzie di assicurazione, di proporre almeno i preventivi di 3 compagnie così da garantire il “prezzo migliore”. Dal canto loro le agenzie si sono lamentate sostenendo che modificare nell’arco di pochi giorni il proprio sistema di lavoro non è fattibile ma, sta di fatto, che chi non dovesse adeguarsi rischia una sanzione dai 50 ai 100 mila euro. Insomma, il futuro riserverà a noi automobilisti qualche cambiamento positivo o sarà l’ennesimo tentativo, caduto nelo vuoto, di riformare il settore?

Sicuramente il decreto liberalizzazioni darà maggiore concorrenza al settore delle polizze auto e ciò non può che fare bene a noi consumatori. Molto presto le agenzie di assicurazione potrebbero diventare alla stregua dei comparatori di polizze che si trovano online, fornendo in più l’assistenza specifica di un professionista del settore.

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