La Grecia approva il piano di austerità

Quella a cui abbiamo assistito ieri è stata una giornata campale per la Grecia. Il parlamento, infatti, ha approvato il piano di austerità imposto dagli organismi internazionali in cambio del maxi prestito da 130 miliardi di euro (ma si parla forse di arrivare anche a 150) mentre fuori dal palazzo la città di Atene viveva attimi di paura per via degli scontri promossi dai manifestanti. Così mentre il parlamento decideva di accettare le durissime misure di tagli Atene veniva data alle fiamme vivendo una delle giornate più dure della sua storia. Si evita, in questo modo, il default finanziario considerato dal premier greco “una catastrofe inimaginabile” che avrebbe richiesto sacrifici insostenibili per il popolo greco. Anche il ministro delle finanze Venizelos ha difeso la decisione di accettare le misure sostenendo che “La scelta non è tra i sacrifici e non fare sacrifici, ma tra i sacrifici e qualcosa di inimmaginabile“.

Insomma finalmente la Grecia sembra arrivare ad una svolta, seppur dolorosa, della crisi evitando il default finanziario e dando il via libera al maxi prestito che eviterà l’imminente fallimento del paese con tutto quello che comporta. Lo stesso Papademos ha dichiarato che “Sappiamo che le nuove misure colpiranno i greci nel breve termine. Lo sappiamo, ma i costi sociali non si possono paragonare con il disastro di un default”.

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Allarme di Warren Buffet sui bond

A lanciare l’allarme è uno dei maggiori esperti di finanza mondiale, ossia Warren Buffet, che ribadisce come l’investimento in bond sia altamente pericoloso in questa particolare fase economica dominata dai bassi tassi di interesse e da un’inflazione in forte rialzo. Il verdetto di Warren Buffet arriva a poca distanza da quello del ceo del fondo Blackrock, Laurence Fink, che avrebbe consigliato di investire in azioni piuttosto che in bond almeno per tutto il 2012. Secondo i maggiori analisti, infatti, oggi è possibile trovare numerosi titoli azionari a buon mercato e con enormi prospettive di crescita nel medio periodo. Titoli cha hanno scontato la crisi finanziaria di questi ultimi anni e non si sono ancora riallineati al reale valore delle rispettive società.

Secondo l’oracolo di Omaha, come viene comunemente chiamato Warren Buffet, bisogna orientare i propri investimenti verso quelle aziende con una sana e robusta base produttiva in grado di soddisfare delle reali esigenze dei cittadini. Saranno proprio queste aziende, infatti, quelle che usciranno meglio e più velocemente dal difficile contesto finanziario che stiamo attraversando.

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Olimpiadi a Roma per rilanciare l’economia

Dopo l’appello di molti nomi dello sport arriva anche Aurelio Regina (predidente di Unindustria, l’unione degli industriali del Lazio) a sostenere la candidatura di Roma alle olimpiadi come strumento per rilanciare l’economia. In un’intervista lasciata a ilsole240re.com Regina sostiene che le Olimpiadi a Roma possano rappresentare uno strumento di straordinaria importanza per creare occupazione e focalizzare l’attenzione degli investitori internazionali nel nostro paese. Regina è convinto che l’impatto dei giochi olimpici sul pil sarebbe di circa 18 miliardi di euro con un’occupazione di circa 29 mila nuovi posti di lavoro nel solo anno delle olimpiadi (ossia il 2012). Proprio per questo il presidente di Unindustria invoca il coinvolgimento del governo a sostegno della candidatura della città di Roma.

Tuttavia le critiche non tardano ad arrivare visto che più di qualcuno avrebbe bollato come ingiusta l’eventuale candidatura ai giochi per via degli investimenti di circa 8 miliardi necessari per garantire le strutture e i servizi necessari allo svolgimento delle competizioni, di cui ben 4,7 che dovranno essere tolti dalle casse dello stato.

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British Petroleum torna in utile

Dopo aver attraversato un periodo estremamente complicato – determinato fondamentalmente dal disastro ambientale della piattaforma Deepwater Horizon, che riversò tonnellate di greggio nelle acque del Golfo del Messico, e causò la morte di 11 dipendenti – i conti di British Petroleum tornano finalmente in utile, per la gioia dei suoi azionisti. Complice il rialzo del prezzo del petrolio e la vendita di qualche asset non ottimizzante, infatti, il bilancio 2011 della società si è chiuso con ricavi pari a 96,34 miliardi di dollari, contro gli 84 miliardi di dollari dell’anno precedente.

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Tobin Tax, seguire l’esempio parigino?

Secondo quanto deliberato dal consiglio dei ministri francese, Parigi potrà presto annoverare una tassa sulle transazioni finanziarie. Un balzello che colpirà solamente le grandi aziende, e che – stando a quanto riportano le prime stime ufficiali in proposito – dovrebbe consentire alle casse statali transalpine di poter incamerare 1,1 miliardi di euro. Niente male, in un periodo di fortissime ristrettezze economiche, e di grandi tensioni sociali.  Ad ogni modo, i più critici osservano come la Tobin Tax varata dalla Francia non sia affatto quella tassa sulle transazioni finanziarie sbandierata come la panacea delle divergenze finanziarie da Nicolas Sarkozy negli scorsi mesi.

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BCE: tassi confermati all’1%

La Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse all’1%. Anche se la decisione era data quasi per scontata è stata accolta in maniera molto positiva dai mercati. Questo perchè insieme alla decisione di lasciare invariati i tassi Mario Draghi ha comunicato che varerà un nuovo prestito alle banche dopo quello già concesso nel passato mese di Dicembre. In questo modo il governatore della BCE intende garantire ulteriore liquidità a basso costo agli istituti di credito europei allentando, anche, la tensione sui debiti sovrani. Non a caso lo spread italiano è sceso fin sotto quota 350 punti, una soglia psicologica molto importante che da un po di serenità al governo Monti, impegnato su più fronti.

Per quanto riguarda la Grecia Draghi ha sottolineato come i partiti abbiano trovato un accordo sui nuovi tagli imposti dalla comunità internazionale, pur non “sbottonandosi” come il ruolo gli impone. Sta di fatto che l’effetto sui mercati è stato piuttosto positivo, segno che c’è la volontà di credere in un salvataggio di Atene nonostante nelle ultime ore si fosse diffusa la convinzione che il default non sia più un tabù.

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