Monti vuole tagliare l’Irpef

Finalmente dopo tanta austerity ecco che arriva qualche buona notizia per gli italiani: Monti starebbe pensando di utilizzare i soldi recuperati con la lotta all’evasione fiscale per diminuire l’aliquota Irpef minima al 20%. Si trattarebbe, di fatto, del primo provvedimento che darebbe un po di respiro ai consumatori cercando di invertire la tendenza che sta facendo crescere il divario tra reddito e inflazione. Proprio in questi giorni, infatti, Monti deciderà se utilizzare gli oltre 5 miliardi di euro recuperati dalla lotta all’evasione per rendere più leggera la prima aliquota Irpef che così passerebbe dal 23 al 20%. Ma le novità non finiscono qui. Perchè la riforma fiscale che dovrebbe essere attuata in tempi brevissimi conterrà anche dei provvedimenti (di cui non si conosce ancora la natura) che dovrebbero evitare il nuovo aumento dell’Iva a Settembre.

Insomma un passaggio estremamente importante per il nostro paese e per il governo Monti che se non vuole bruciare tutto quello che di buono ha fatto fin’ora deve ridare slancio all’economia per tornare l’Italia a crescere, unica soluzione per sperare di uscire dalla crisi. Tuttavia al vaglio dell’esecutivo si parla anche di un possibile taglio delle detrazioni fiscali a carico delle famiglie.

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Nuove regole per le ispezioni in azienda

Finalmente una buoina notizia per le imprese italiane, sempre più preoccupate dai contraccolpi della crisi economica in corso. Grazie ad un accordo tra il Ministero del Lavoro e i Consulenti del Lavoro verranno semplificate le regole per le ispezioni in azienda. Questo accordo fa parte del progetto del governo sulla semplificazione della lenta burocrazia italiana. Secondo le dichiarazioni della dottoressa Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro questa innovazione porterà “una generale riduzione degli oneri amministrativi a carico dei datori di lavoro e dei professionisti, perchè sono questi i tipi di interventi efficaci e concreti che eliminano oneri e ingombranti adempimenti nella gestione del rapporto di lavoro“.

Ma cosa comporterà tutto ciò per le imprese italiane? Quale saranno i vantaggi di questa semplificazione amministrativa dei controlli in azienda? In sostanza durante le ispezioni in azienda non verranno più chiesti documenti che siano già in possesso della pubblica amministrazione rendendo il tutto molto più semplice e veloce. Questo vuol dire che tutti documenti come i certificati di iscrizione alla Camera di Commercio o i documenti relativi a Inps e Inail non verranno più richiesti in fase di ispezione.

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Benzina: Federconsumatori denuncia i rincari

Ieri una nota di Federconsumatori ha denunciato l’ennesimo rincaro dei prezzi dei carburanti che hanno raggiunto un nuovo massimo sia per la verde che per il gasolio. Secondo la federazione dei consumatori il danno alle famiglie italiane e all’economia in genere è pesantissimo, tanto da richiedere l’intervento immediato del governo per evitare che la situazione degeneri. Proprio ieri, infatti, sono stati raggiunti nuovi picchi: la verde viene venduta ad un prezzo medio di 1,80 euro al litro con punte di 1,90 mentre il gasolio fa registrare una media di 1,74 euro e punte di 1,77. Insomma la soglia psicologica dei 2 euro è quanto mai vicina e, continuando di questo passo, potrebbe essere raggiunta nell’arco di pochissimi mesi. Ma quanto pesano questi rincari sulle famiglie e sulle imprese italiane? Cosa comporta per utti noi avere un prezzo dei carburanti così alto?

Purtroppo in un paese come il nostro dove gran parte della merce viene trasportata su gomma è evidente che ogni rincaro dei carburanti si traduca in un aumento dei prezzi di consumo. A cominciare proprio dai beni di prima necessità, ossia dai prodotti alimentari che, inevitabilmente, sono tra i più sensibili agli aumenti della benzina.

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Modena: agevolazioni per le imprese

Buone novità per le aziende arrivano dal Comune di Modena che ha deciso di costituire un fondo, denominato Azione Credito 2012, per abbattere il costo dei prestiti bancari. L’iniziativa del comune è stata ideata per aiutare le imprese di qualsiasi natuara (dai commercianti agli artigiani e ai piccoli industriali) abbattendo in parte il tasso di interesse che le banche applicano sui fidi e sui finanziamenti. Come abbiamo più volte testimoniato, infatti, gli istituti di credito hanno aumentato gli spread applicati sui finanziamenti rendendo, di fatto, molto difficile e costoso per una piccola e media impresa accedere al credito. Proprio per questo il fondo del comune di Modena è rivolto alle piccole realtà imprenditoriali e consente di ridurre del 2,5% il tasso di interesse su un importo massimo pari a 50 mila euro applicabile sui finanziamenti di qualsiasi importo. Questo vuol dire che verranno privilegiate le realtà medio piccole, ossia quelle più colpite dalla crisi economica di questi ultimi anni.

Stando alle dichiarazioni dell’assessore alle Politiche economiche del comune di Modena il fondo previsto per il 2012 è pari a 35 mila euro ma, nel caso di un successo dell’iniziativa, vi è la possibilità che il comune faccia un ulteriore sforzo aumentando il capitale a disposizione delle aziende. Lo stesso Graziano Pini sostiene che “la ripresa delle attività economiche va sostenuta subito” e che “il rilevante contributo in conto interessi, 2,5% in meno, rende meno pesante il costo del denaro e, in un momento di crisi, costituisce un buon incentivo per investire e ammodernare la propria attività“.

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Offerte di Lavoro: attenzione alle truffe

Con una disoccupazione europea al 10% e quella giovanile in Italia che si attesta al 30% è ovvio quanto sia difficile trovare un nuovo impiego. Proprio per questo molti sono disposti a tutto pur di lavorare con il rischio di cadere vittime di qualche truffatore. E’ questo quello che emerge dall’ultima inchiesta dell’Unione Nazionali dei Consumatori che ha rilevato una forte diffusione delle truffe a danno di chi cerca un impiego. Ma quello che preoccupa di più sono le parole del Segretario Nazionale dell’associazione il quale sostiene che “A farne le spese sono soprattutto i giovani che, desiderosi di accedere al mondo del lavoro, diventano vittime predilette di questi raggiri trascurando quelli che sono invece dei veri e propri campanelli di allarme“. Un dato molto preoccupante che deve mettere in guardia tutti quei ragazzi, studenti universitari e non, che si mettono in cerca di un lavoro specialmente in questo periodo, in vista dell’estate.

Tuttavia i ragazzi non sono le uniche vittime. Secondo Sonia Galardo, capo ufficio stampa dell’UNC “complice la crisi, stanno aumentando anche i casi di truffe in danno di persone appartenenti ad altre fasce di età, come padri di famiglia che hanno perso il lavoro e sono in cerca di una nuova occupazione”.

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Conto deposito: l’fferta di Webank

Anche se ne avevamo già parlato ci sembra opportuno dedicare uno spazio più approfondito ai conti deposito che, nell’attuale contesto finanziario, rappresentano uno dei pochissimi porti sicuri dove investire i propri soldi senza rischiare il capitale. Uno dei prodotti più interessanti sul mercato è il conto deposito di Webank, società del Gruppo Bipiemme, che propone condizioni particolarmente vantagiose per i piccoli investitori che vogliono ottenere un rendimento dai propri risparmi. Il vantaggio del conto Webank è quello di abbinare ad un conto online piuttosto completo ed economico (da poter valutare al posto del normale conto bancario) la possibilità di ottenere un rendimento molto interessante per remunerare il proprio capitale vincolandolo per 3, 6 o 12 mesi a seconda delle proprie esigenze. In più, in questi giorni, la banca ha lanciato una promozione molto interessante che permette di avere un tasso di interesse particolarmente vantagioso e di risparmiare sulle spese del bollo fino a fine 2013.

Chiedendo l’apertura del conto corrente entro fine Febbraio, infatti, sarà possibile godere di un tasso di interesse annuo lordo del 4,50% e, se vengono depositati almeno 10 mila euro, si potranno risparmiare i soldi del bollo sul deposito titoli fino alla fine del 2013, ossia da un minimo di 68 ad un massimo di 2400 euro a seconda dell’importo versato.

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