Affitti: previsti aumenti fino al 324%

Brutte notizie per chi ha un appartamento ceduto in locazione e, sopratutto, per le famiglie che attualmente sono in affitto: secondo uno studio di Confedilizia le misure della manovra economica del governo Monti provocheranno aumenti di imposta fino al 324%. Questo è quanto emerge dai calcoli degli esperti dell’associazione di categoria che, tra Imu e rivalutazione delle rendite stima fino al 324% l’aumento che colpirà la tassazione di molti immobili messi in locazione. La cosa più preoccupante, per certi versi, è che i proprietari scaricheranno questi aumenti sugli affittuari gravando ancora di più la situazione di difficoltà di molte famiglie italiane già messe a dura prova dall’aumento dell’Iva (voluto dal precedente governo) e da quello del carburante e delle pensioni approvati in questi giorni per far fronte all’emergenza.

Una situazione che rischia di diventare molto pesante in vista della scadenza di contratto che potrebbe indurre molti proprietari di immobili a scaricare sugli affittuari le maggiorazioni di imposta chiedendo canoni di affitto più alti.

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Sindacati: sciopero Generale confermato

La trattativa tra Monti e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil (insieme all’UGL) è miseramente fallita tanto che i sindacati hanno confermato lo sciopero generale indetto per oggi, 12 Dicembre 2011. D’altronde il presidente del consiglio è stato irremovibile sostenendo che i saldi della manovra, contestata dalle sigle sindacali, fosse intoccabile in quanto l’emergenza in corso non permetterebbe di rendere il tutto meno pesante per i cittadini. Di qui il via libera allo sciopero di 3 ore che vedrà sfociare la protesta in un presidio davanti al Parlamento che avrà luogo dalle 16 alle 19. Per lunedì prossimo, invece, è previsto lo sciopero dei lavoratori del pubblico impiego di ben 8 ore. Insomma salta il dialogo con il governo, che si è dimostrato irremovibile a modificare la manovra, e si preannuncia un periodo di scontri sociali molto forti.

D’altronde, come abbiamo avuto ampiamente modo di raccontare in questi giorni, la manovra del governo va a prendere i soldi (ancora una volta) nelle tasche dei cittadini più poveri, ossia quelli che la crisi ha colpito più duramente. Dalla deindicizzazione delle pensioni all’IMU, la nuova imposta municipalizzata unica che andrà a colpire i proprietari della prima casa in maniera non proprio paritaria.

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Evasori fiscali: uno scandalo tutto italiano

L’evasione fiscale esiste in tutti i paesi del mondo ma qui in Italia assume connotati molto più caratteristici: secondo i dati dell’anagrafe finanziaria, infatti, non è difficile imbattersi in contribuenti “quasi poveri” sulla carta che, nella realtà, posseggono barche di lusso o perfino aerei privati. Parliamo di persone che dichiarano 20-30 mila euro al mese sottraendo alle casse del fisco, cioè a tutti noi, una cifra che da molti economisti è stata stimata nell’ordine delle diverse decine di miliardi di euro all’anno.

Un dato che mette i brividi, se si pensa che solo recuperando i soldi dell’avasione fiscale si potrebbe risanare il debito italiano, dare maggiore assistenza sociale ai bisognosi e abbassare le tasse a tutti i cittidani ridando stimolo alla crescita e rendendo l’economia italiana una delle più solide del mondo.

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La Grecia uscirà dall’euro?

A quanto pare la situazione della Grecia si aggrava tanto che ormai gli analisti di Deutsche Bank ritengono che il paese non possa far altro che tornare ad avere una propria moneta nazionale. L’ipotesi di far uscire il paese da cui è partito il vero e proprio contagio ai “paesi che contano della zona euro”, ossia Spagna, Italia e francia, era già stata posta al vaglio dei vertici dell’UE che, fino ad oggi, hanno sempre dichiarato che ciò non sarebbe avvenuto. Tuttavia, ad oggi, sono in molti a pensare che si tratterebbe della soluzione migliore per l’Europa, se non per la Grecia stessa.

Secondo Deutsche bank l’uscita della Grecia dall’Euro sarebbe oggi più vicina in quanto i titoli di stato regolati dal diritto britannico (ossia quelli che godrebbero di maggiori garanzie qualora la Grecia tornasse ad avere una propria moneta nazionale) sono quotati molto di più di quanto non lo siano i titoli di Stato regolati dalla legislazione greca.

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Capitali Scudati: ancora tanta confusione

In questi giorni concitati per la politica economica italiana ed europea c’è grande confusione circa alcuni temi caldi della manovra finanziaria varata dal governo Monti. In particolare c’è una grandissima confusione sulla tassa sui capitali scudati che, originariamente, sarebbe dovuta essere dell’1,5%. Al momento, tuttavia, si parla di un raddoppio della stessa anche se i tecnici della camera sostengono che la norma sarà di difficile applicazione in quanto si potrebbero verificare dei casi in cui sarà difficile determinare il sostituto d’imposta in quanto i capitali potrebbero essere stati spostati o, in parte, investiti.

Sulla tassa sui capitali scudati regna, quindi, una grandissima confusione da parte dei cittadini che non hanno ancora la possibilità di sapere con certezza se e quando dovranno pagare questa imposta.

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Tasse al 45% secondo i conteggi Bankitalia

Secondo quanto afferma una ricerca condotta dalla Banca d’Italia, la pressione fiscale italiana giungerà presto al 45%. A rivelarlo lo stesso governatore Ignazio Visco che afferma come con la manovra Monti il peso delle tasse toccheranno una soglia record. “Le misure volte a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013” – ricorda Visco nella sua spiegazione – “determinano una correzione del saldo nell’ordine di 20 miliardi in ciascun anno del prossimo triennio”.

Tradotto in termini più concreti, ciò sta a significare che “tenendo conto anche degli interventi adottati in estate, la correzione nel 2013 è pari a 76 miliardi. I nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate, portando la pressione fiscale intorno al 45%”.

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