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Torna il rischio Italia: spread sopra 400

Ennesima giornata al cardiopalma quella di ieri in borsa con Piazza Affari che perde quasi il 5% bruciando qualcosa come 17 miliardi di euro. Malissimo i bancari che scontano, l’ormai famoso, “rischio paese” con lo spread che torna a volare fermandosi sopra i 400 punti base, ossia il valore più alto degli ultimi 2 mesi. Sul listino le peggiori performance sono state quelle di UniCredit (-8,10%), Intesa SanPaolo (-7,94%), Banca popolare di milano (-6,81%) e Ubi Banca (-6,49%). A questo punto sembra sia finito l’effetto Monti sui mercati finanziari. La paura dei conti in Spagna e la possibilità che il contagio si estenda anche all’Italia vanificando gli sforzi fatti finora potrebbe essere uno dei motivi che hanno spinto a questa ondata di ribassi pesantissimi. Tuttavia potrebbero anche essere altri i motivi che hanno spinto i mercati a cambiare decisamente rotta sui listini europei e, in misura particolarmente marcata, su quello italiano.

D’altronde la situazione del nostro paese si conosceva molto bene anche un mese fa quando tutto sembrava voler salire e quando lo spread era sceso sotto la soglia dei 300 punti attestando, di fatto, che il rischio Italia era rientrato sotto controllo. A questo punto si potrebbero individuare altre motivazioni che possono aver indotto i mercati a queste 2 settimane di continui ribassi che hanno bruciato anche il 30% del valore di molti titoli del FTSE MIB.

Vediamo di analizzarli uno ad uno cercando di capire, anche, quali possano essere i possibili scenari.

1) Rischio paese: possibile che gli ultimi dati diffusi sull’andamento dell’economia in Europa e in Italia possa aver indotto gli investitori a riconsiderare l’Italia come un paese a fortissimo rischio. A questo punto è prevedibile che l’ondata di ribassi possa continuare, seppur in maniera più lieve e con qualche interruzione, fino alla diffusione di dati che attestino un minimo di ripresa della nostra economia. In questo caso si prospetterebbe un periodo di sofferenza ancora piuttosto lungo perchè al momento non sussistono miglioramenti significativi che possano far pensare ad una crescita nel nostro paese.

2) Dati macroeconomici internazionali: un’altra causa potrebbe essere che l’Italia, per alcune particolarità della propria economia, stia scontando i pessimi dati macro che arrivano dal resto del mondo. Non a caso, nelle ultime settimane, sono arrivate notizie non incoraggianti da Stati Uniti e Cina, segno che anche le 2 massime potenze economiche stanno rallentando la loro fase di crescita. In questo caso il trend potrebbe subire una brusca inversione qualora ricomincino ad arrivare dati incoraggianti da uno di questi paesi: Stati Uniti, Cina, Germania o Spagna (per via del rischio contagio che ha messo al centro dell’attenzione il paese).  Tuttavia è bene prestare la massima attenzione al rischio di un eventuale storno di Wall Street da molti dato per certo nel mese di Aprile.

3) Speculazione: l’Europa e, in particolare, l’Italia stanno subendo un attacco di tipo speculativo con cui gli investitori stanno cercando di trarre il massimo profitto creando volatilità sui mercati. In questo caso si potrebbe assistere ad un inversione di rotta già nei prossimi giorni per poi ridare vita ad un altro brusco calo almeno fino a quando la nostra economia non torni a crescere su valori significativi tali da poter consentire una lenta e costante ripresa anche dei mercati finanziari.

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