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Fiat: Marchionne vuole rilanciare l’Alfa

Dopo tante critiche finalmente Marchionne svela i piani per rilanciare il gruppo Fiat dopo il clamoroso acquisto di Chrysler. In un’intervista a LaRepubblica.it, infatti, Marchionne svela gran parte dei piani ma, anche, la strategia che ha caratterizzato gli ultimi anni di lavoro del gruppo. Il manager del Lingotto ha ribadito di aver voluto aspettare l’acquisizione di Chrysler prima di dare vita al progetto di rilancio della Fiat. In sostanza serviva una rete di vendita che permettesse di accedere ai mercati più interessanti, ossia quello americano, canadese e messicano.

chrysler e fiat

E oggi, con oltre 2300 concessionarie nel continente americano, Marchionne può dare vita al suo ambizioso progetto. Il tutto, stando a quanto svelato dallo stesso manager, vedrebbe al centro dell’operazione il marchio Alfa Romeo (smentite quindi le voci di una possibile cessione ai tedeschi) che verrebbe rilanciato in tutto il mondo per entrare nell’area premium, ossia quella più appetibile e con i margini più alti. 

Alfa Romeo e Maserati, quindi, diventeranno “il made in Italy nel mondo” del settore auto. Fiat, invece, vedrà il rilancio di modelli quali la Panda e la 500 per consolidare la sua presenza nel settore delle “piccole”.

Ma uno degli aspetti più interessanti è quello relativo alla rete industriale italiana. Insomma le nostre fabbriche che fine faranno? Ecco la risposta del super manager del lingotto: “Nel polo Mirafiori-Grugliasco si faranno le Maserati, compreso un nuovo suv e qualcos’altro che non le dico. A Melfi la 500 X e la piccola Jeep, a Pomigliano la Panda e forse una seconda vettura. Rimane Cassino, che strutturalmente e per capacità produttiva è lo stabilimento più adatto al rilancio Alfa Romeo. Mi impegno: quando il piano sarà a regime la rete industriale italiana sarà piena, naturalmente mercato permettendo“.

Un piano che, sulla carta, sembra essere assolutamente intelligente. Insomma se Marchionne dovesse mantenere quanto ha promesso sarei pronto a rimangiarmi tutte le critiche da me dispensate al suo operato degli ultimi anni. Tuttavia, come sempre, bisogna vedere fino a che punto ciò avverrà e, sopratutto, se tutto filerà liscio.

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