In Italia la benzina più cara d’Europa

L’Italia continua a mantenere un triste primato, ossia quello di essere uno dei paesi con il più alto costo dei carburanti di tutta Europa. Nonostante il prezzo di benzina e gasolio sia in calo rispetto ad un paio di mesi fa (quando la verde aveva superato la soglia dei 2 euro al litro) il loro costo alla pompa continua ad essere davvero troppo alto. Mediamente, nelle pompe di benzina del nostro paese, si può acquistare un litro di verde a 1,757 euro e un litro di gasolio a 1,637 euro, valori ancora molto alti che gravano in maniera significativa sul potere di acquisto delle famiglie italiane. Questo perchè al di la del costo di benzina e gasolio con l’aumentare die prezzi dei carburanti aumenta anche il costo di molti prodotti di prima necessità tra cui i generi alimentari. Frutta, verdura, latte sono solo alcuni dei prodotti che potremmo pagare meno se solo il costo dei carburanti fosse inferiore.

Quello che fa riflettere, infatti, è che in molti paesi europei la benzina e il gasolio costano molto meno. Dal grafico qui sopra si evince che in Spagna, Portogallo, Francia, Germania e Svizzera il costo dei carburanti è ben inferiore a quello italiano con punte di anche 20 – 30 centesimi al litro.

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Tutto quello che devi sapere sul futuro dell’euro

Elezioni in Grecia, crisi dell’euro e rischio Spagna, tutti argomenti di cui più volte abbiamo parlato negli ultimi giorni e che continuano a destare preoccupazione nei risparmiatori italiani sempre più “messi alla prova” da questa durissima crisi economica e finanziaria. Il nostro obiettivo è quello di informare e, perchè no, rendere più chiari concetti spesso molto ostici ai non addetti ai lavori. Per questo abbiamo voluto rivolgere qualche domanda a Danilo alias “Dream Theater”, ideatore ed autore di uno dei più popolari blog di finanza italiani Intermarket And More. Grazie a Danilo cercheremo di capire qualcosa in più sugli sviluppi della crisi e sulle possibili soluzioni.

Chi volesse conoscere di persona Danilo (che sarà in compagnia di Gremlin) per approfondire determinati argomenti può partecipare al Meeting Intermarket And More che si terrà a Milano sabato 30 Giugno alle 14.30.

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Vendere i beni pubblici per sanare i debiti

Annuncio a sorpresa quello di ieri di Monti che da Berlino, dove il premier si è recato per ricevere il premio “Responsible Leadership Award“, che ha rivelato che il governo starebbe valutando un piano per la cessione di beni immobiliari e mobiliari pubblici. In sostanza si tratta di vendere i gioielli di famiglia per far fronte ai debiti segno che la gestione della crisi è sfuggita al controllo del professore. Ormai l’Italia e l’Europa si trovano costrette ad affrontare le 2 settimane decisive per la sopravvivenza dell’euro con le elezioni greche che lasciano aperte moltissime incognite visto che Atene ha già dichiarato di avere liquidità solo per arrivare fino al 20 Luglio. Non ci resta che cedere una parte del patrimonio pubblico sia esso fatto di immobili di prestigio o di quote in aziende locali per incassare la liquidità necessaria ad evitare di dover ricorre agli aiuti finanziari internazionali come già successo alla Spagna. Parole di encomio all’operato del professore sono arrivate dal ministro delle finanze tedesco Schaeuble che ha ribadito che l’Europa ha bisogno di un’Italia forte.

Monti, dal canto suo, ha ricordato che il governo si sta preparando ad attuare le misure di spending review proposte dal commissario Bondi che permetteranno al nostro paese di risparmiare 5 miliardi per l’anno in corso e 8 nel 2013. Al vaglio c’è un ridimensionamento delle scorte e a tagli derivanti dall’accorpamento di prefetture e dalla gestione delle sedi territoriali degli edifici di polizia e dei vigili del fuoco.

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Trenitalia: a rischio i trasporti regionali

Ogni giorno che passa il nostro paese si riscopre sempre più povero, non solo in ambito economico, ma anche sociale. Pensare che la terza economia dell’eurozona e una delle più grandi economie del mondo possa interrompere i collegamenti dei treni locali ci dovrebbe far sentire in fortissimo imbarazzo di fronte a noi stessi e al mondo intero. L’avvertimento è stato lanciato da Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, che in occasione di un convegno all’Università Bocconi ha ribadito che le regioni italiane rischiano di restare senza treni locali già a partire dal 2013 a causa della mancanza di fondi. Queste le parole di Moretti riportate dalle principali agenzie di stampa: “Non so che cosa farà l’Authority, l’unica cosa che potremo fare noi sarà interrompere il servizio. Verremo denunciati, vedremo come andrà a finire“. Un avvertimento chiarissimo verso il governo che non ha nessuna intenzione di aumentare i fondi a disposizione del trasporto pubblico locale anche perchè, secondo le stime del sole 24 ore, dal 2010 ad oggi non si sono registrati tagli importanti al settore.

Insomma quella di Moretti è una minaccia buttati li così tanto per ricordare al governo di non tagliare sui contributi al trasporto o si tratta di un pericolo reale? Gli accadimenti delle ultime settimane farebbero pensare più alla seconda ipotesi. In Piemonte, infatti, la regione ha già sostituito 12 linee ferroviere a basso traffico con un servizio di autobus.

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