Prestiti e mutui Inpdap a rischio

Nonostante sia passata un po in sordina, trascurata dai maggiori media nazionali, la notizia della chiusura dell’Inpdap per effetto della manovra Monti sta scatenando un vero e proprio putiferio. A rischio ci sarebbero i prestiti e i mutui erogati dall’ente ma, anche, il destino delle famiglie degli oltre 700 dipendenti che rischiano di essere messi in cassa integrazione per 2 anni per poi essere licenziati (e proprio per questo hanno occupato la presidenza della direzione per protesta). L’Inpdap, per chi non lo sapesse, conta oltre 6 milioni di iscritti che hanno la possibilità, tra l’altro, di ottenere prestiti e mutui a tassi agevolati.

Secondo la manovra del governo le funzioni svolte oggi dall’Inpdap dovrebbero passare all’Inps anche se ancora non è chiaro con che modalità e, sopratutto, se verranno mantenuti tutti i servizi offerti attualmente dall’ente, ivi compresa l’erogazione di prestiti e di mutui.

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La UE taglia personale e stipendi

La crisi è talmente che forte che anche a Bruxelles hanno deciso di dare un forte segnale studiando una riforma che consentirà di risparmiare ben 1 miliardo di euro entro il 2020. Una misura fatta di tagli al personale, tagli agli stipendi e alle pensioni oltre all’aumento dell’orario di lavoro. Questa riforma di austerity proposta dal vicepresidente Sefcovic Maros darebbe un segnale forte anche alla popolazione dei vari paesi membri a cui vengono chiesti, da mesi, sforzi enormi per permettere all’Europa e all’euro di continuare ad esistere.

Ora c’è da sperare che la proposta di Sefcovic venga approvata il prima possibile per dare vita, fin da subito, all’ottimizzazione dei costi della Commissione UE che, ovviamente, gravano sulle spalle di tutti noi cittadini degli stati membri.

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Manovra Monti, ecco le modifiche allo studio

Sono giorni piuttosto caldi per i componenti dell’esecutivo e i parlamentari. L’obiettivo è infatti quello di arrivare a delle immediate variazioni dei contenuti più delicati della manovra Monti, al fine di poter snellire il procedimento di approvazione parlamentare, soprattutto nell’ipotesi in cui non venga posta la fiducia al primo grande provvedimento del nuovo governo.

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Milano perde il 3%, spread oltre 450 punti

Ancora brutte notizie dai mercati finanziari: ieri, in una giornata negativa per tutte le principali piazze eruopee, Milano è stata la peggiore perdendo il 3,79% e tornando nuovamente sotto quota 15 mila punti. Una giornata nerissima che nemmeno l’ottima performance del Bot Day, ossia la giornata in cui era possibile acquistare Bot senza pagare le commissioni bancarie dello 0,30%, ha saputo rendere positiva. A trascinare giù Piazza Affari, ancora una volta, i titoli bancari, tra cui spiccano la Banca Popolare dell’Emilia Romagna (che ha perso l’8,69%), Monte dei Paschi di Siena ( che ha lasciato sul terreno ben l’8,13%), Fondiaria Sai ( che ha fatto registrare un disastroso -7,84%) e il Banco Popolare (-7,65%).

Ad andare male non è stata solo Piazza Affari ma anche le altre piazze europee tra cui c’è da registrare la pessima performance di Francoforte, che ha perso il 3,36%, e Parigi che ha chiuso la giornata di ieri con un -2,61%. Come se non bastasse a rendere ancora più nero questo avvio di settimana ci ha pensato lo spread che torna sopra quota 450 punti percentuali riaccendendo la tensione sui nostri titoli di stato.

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Affitti: previsti aumenti fino al 324%

Brutte notizie per chi ha un appartamento ceduto in locazione e, sopratutto, per le famiglie che attualmente sono in affitto: secondo uno studio di Confedilizia le misure della manovra economica del governo Monti provocheranno aumenti di imposta fino al 324%. Questo è quanto emerge dai calcoli degli esperti dell’associazione di categoria che, tra Imu e rivalutazione delle rendite stima fino al 324% l’aumento che colpirà la tassazione di molti immobili messi in locazione. La cosa più preoccupante, per certi versi, è che i proprietari scaricheranno questi aumenti sugli affittuari gravando ancora di più la situazione di difficoltà di molte famiglie italiane già messe a dura prova dall’aumento dell’Iva (voluto dal precedente governo) e da quello del carburante e delle pensioni approvati in questi giorni per far fronte all’emergenza.

Una situazione che rischia di diventare molto pesante in vista della scadenza di contratto che potrebbe indurre molti proprietari di immobili a scaricare sugli affittuari le maggiorazioni di imposta chiedendo canoni di affitto più alti.

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Sindacati: sciopero Generale confermato

La trattativa tra Monti e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil (insieme all’UGL) è miseramente fallita tanto che i sindacati hanno confermato lo sciopero generale indetto per oggi, 12 Dicembre 2011. D’altronde il presidente del consiglio è stato irremovibile sostenendo che i saldi della manovra, contestata dalle sigle sindacali, fosse intoccabile in quanto l’emergenza in corso non permetterebbe di rendere il tutto meno pesante per i cittadini. Di qui il via libera allo sciopero di 3 ore che vedrà sfociare la protesta in un presidio davanti al Parlamento che avrà luogo dalle 16 alle 19. Per lunedì prossimo, invece, è previsto lo sciopero dei lavoratori del pubblico impiego di ben 8 ore. Insomma salta il dialogo con il governo, che si è dimostrato irremovibile a modificare la manovra, e si preannuncia un periodo di scontri sociali molto forti.

D’altronde, come abbiamo avuto ampiamente modo di raccontare in questi giorni, la manovra del governo va a prendere i soldi (ancora una volta) nelle tasche dei cittadini più poveri, ossia quelli che la crisi ha colpito più duramente. Dalla deindicizzazione delle pensioni all’IMU, la nuova imposta municipalizzata unica che andrà a colpire i proprietari della prima casa in maniera non proprio paritaria.

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