Borse: male i listini europei, sale lo spread

Chiusura in negativo per Piazza Affari che ha terminato una settimana pessima facendo registrare, nella giornata di ieri, uno -0,38%. Un risultato pessimo quello degli ultimi giorni di contrattazione che hanno visto protagoniste (nel bene e nel male), ancora una volta, le banche con Intesa San Paolo che ha perso il 3,34% solo nella giornata di Venerdì. Male anche Unicredit, Pirelli e Azimut che hanno perso rispettivamente il 3,95, il 4,25 e il 4,91%. Volendosi consolare un po tanto meglio non è andato neanche alle altre borse europee visto che hanno chiuso la settimana tutte o quasi con il segno meno.

Ancora tensioni anche sul fronte dello spread che si mantiene su livelli altissimi, fermandosi intorno a quota 474 punti base con il rednimento del titolo a 10 anni che sale al 6,59%. Parliamo di interessi altissimi che sarà difficile sostenere ancora a lungo.

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Aumentano le sigarette: l’ennesima stangata

Brutte notizie per i fumatori perchè il governo si appresta ad aumentare le accise sulla vendita delle sigarette. Ancora non si conosce l’importo preciso dell’aumento ma di sicuro sarà l’ennesima batosta, dopo quella sulla casa e quella sui carburanti, che andrà a pesare sul budget delle famiglie italiane. Se, poi, si viene a scoprire che la decisione di aumentare le sigarette è scaturita in seguito alla decisione di diminuire le tasse sui beni di lusso, che in un primo momento erano state aumentate, lo sconforto è ancora più grande.

Sigarette e benzina saranno, ancora una volta, gli strumenti con cui lo stato recupererà i soldi per pagare i nostri debiti gravando sulle spalle delle famiglie meno abbienti per le quali un aumento di 5-6 euro sul pieno della propria auto o di 20, 30 centesimi sul pacchetto di sigarette può significare molto.

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L’Italia in recessione: lo dice Confindustria

Confindustria sostiene che l’Italia sia in recessione, che il mercato del lavoro abbia perso già un milione di posti, e che entro la prossima primavera la produzione interna lorda crollerà di 2 punti percentuali. Uno scenario straordinariamente preoccupante, che l’associazione degli industriali ha appena esposto attraverso l’ultimo volume dei report del Centro Studi.

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Industria: dati deludenti per ottobre

L’Eurostat certifica il freno della produzione industriale nell’Eurozona. Stando a quanto affermato dall’istituto statistico europeo, infatti, dopo il calo del mese di settembre, il rallentamento a livello congiunturale si sarebbe fermato a 0,1 punti percentuali. Un dato negativo, ma pur sempre migliore di quello medio dell’Europa a 27 e – soprattutto – di quello italiano.

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Ricchezza delle famiglie: -1,5% nel 2010

Stando a quanto afferma un recente comunicato della Banca d’Italia, la ricchezza delle famiglie sarebbe diminuita di 1,5 punti percentuali nel corso del 2010. Un andamento pertanto sostanzialmente negativo, che si riferisce all’analisi compiuta dall’istituto monetario a prezzi costanti, dando prosecuzione a una contrazione che prosegue in maniera altalenante fin dal 2007, e aprendo i margini per un prolungamento del trend negativo anche per l’anno che si accinge a conclusione.

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Borsa: un’altro mercoledì nero

Un’altra giornata pessima per i listini europei con Piazza Affari che arriva a perdere ben il 2,84% arrivando a quota 14.400 punti. Male anche tutti gli altri indici europei e non tutti caratterizzati da un forte colore rosso. Questo ennesimo disastro arriva dopo che nella giornata si sono susseguite le notizie di un ridimensionamento dell’aumento di 200 miliardi di dollari che era stato approvato dal vertice europeo della scorsa settimana. Secondo indiscrezioni, riportate anche da autorevoli quotidiani esteri, sembra che la gran Bretagna non intenda partecipare (avrebbe votato contro) al finanziamento di 200 miliardi e l’FMI non avrebbe ancora accettato l’accordo.

A questo bisogna aggiungere il fatto che la cancelliera tedesca Angela Merkel si sia detta, ancora una volta, contraria a qualsiasi ulteriore finanziamento al fondo Salva Stati creando ulteriore scompiglio nei listini di mezzo mondo.

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