Lo avevamo annunciato con insistenza già qualche mese fa quando ancora nessuno, o quasi, ne parlava. Il Portogallo è in crisi e sembra che sarà il prossimo obiettivo della speculazione dopo la Grecia. In questi giorni, infatti, lo spread del Portogallo si aggira intorno ai 1200 punti base con un tasso di interesse sui titoli decennali che si aggira intorno al 14%. Tanto per fare un esempio, la Grecia (che, di fatto, è in default tecnico) ha uno spread di 1600 punti base. Insomma il Portogallo sembra destinato ad essere la prossima bomba che riaccenderà le tensioni su tutta l’eurozona. Il pericolo, infatti, è quello che in caso di un acutizzarsi della crisi del Portogallo si possano rimettere in discussione anche i miglioramenti ottenuti dal nostro paese rendendo vani tutti gli sforzi fatti fino a dora per normalizzare la situazione e ridare credito all’Europa.

Il pericolo più grande che corre il governo di Lisbona è quello di veder aggravare il proprio debito pubblico per via degli altissimi tassi di interesse ai quali il tesoro è costretto a emettere titoli di stato. Parliamo di tassi a 2 cifre anche per i titoli a breve scadenza: si va da un minimo del 13% per i titoli a 2 anni ad un massimo del 17% per quelli a 5 anni.



