Petrolio: ci attende un anno di rialzi

Il recente rialzo delle quotazioni del petrolio ha provocato una forte impennata dei prezzi dei carburanti gravando ancora di più sulle spalle delle famiglie italiane (ma non solo, ovviamente) e delle aziende. Tuttavia questo trand rialzista ha rilanciato la possibilità di trarre qualche buon profitto dal rialzo delle quotazioni del greggio che, secondo molti analisti, sarebbero da considerare al rialzo almeno per tutto il 2012. Questo sopratutto a causa delle recenti tensioni in Iran, uno dei maggiori produttori mondiali di greggio, che potrebbero sfociare in un conflitto qualora Israele e Stati Uniti decidessero di passare dalle parole ai fatti. Per il momento, infatti, la comunità internazionale si è limitata ha imporre delle durissime sanzioni all’Iran il quale ha risposto tagliando le forniture di petrolio all’Europa. Tutto questo contesto potrebbe tradursi in un prezzo più alto della benzina ai distributori ma, anche, nella possibilità di sfruttare il trand rialzista per trarne profitto.

Basti pensare che nel 2008 il petrolio aveva raggiunto la quotazione di circa 140 dollari al barile per poi riscendere, verso la fine dell’anno, a quota 40 dollari al barile. Da li in poi abbiamo assistito ad un lento ma costante aumento del prezzo del greggio che, tra alti e bassi, si è attestato nuovamente sopra i 90 dollari al barile fino a raggiungere e superare i 100 dollari al barile in queste ultime settimane.

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Redditi dei ministri: ecco la classifica

Dopo averli più volte annunciati ecco, finalmente, i redditi dei ministri che il governo Monti ha voluto rendere pubblici per proseguire il proprio lavoro nella massima trasparenza. In una democrazia che si rispetti, secondo il nostro punto di vista, la trasparenza sui redditi delle persone che ricoprono ruoli di spicco è quanto meno doverosa. Per questo abbiamo apprezzato l’iniziativa e vi riportiamo, sotto forma di classifica (tanto per rendere più divertente l’argomento), i redditi dei nostri ministri posti in relazione a quelli dei 10 primi politici più pagati del mondo.  Tuttavia, prima di dare un’occhiata alla classifica c’è da sottolineare che il Premier Monti ha rinunciato, per l’anno in corso, allo stipendio di Premier e a quello di Ministro dell’Economia. Percepirà il solo compenso di senatore a vita il quale si aggira intorno ai 211 mila euro l’anno.

Monti ha dichiarato, lo scorso anno, circa 1,5 milioni di euro di reddito lordo e risulta avere circa 16 appartamenti e 2 auto di lusso. Era doverosa fare questa premessa in quanto il premier Monti non è incluso nella nostra classifica dei redditi dei ministri che abbiamo preparato sulla base dei dati resi pubblici in questi ultimi giorni.

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Esselunga: altre 100 assunzioni in vista

In un contesto di crisi economica come quello che stiamo attraversando trovare un impiego è davvero molto difficile. Per questo cerchiamo di informare i nostri lettori qualora si verifichino delle opportunità di lavoro interessanti. Proprio per questo non potevamo non segnalare la possibilità di lavorare in supermercato a Roma grazie al nuovo progetto lanciato da una importante azienda del settore. Esselunga, infatti, si appresta ad aprire nuovi punti vendita nel Lazio nei prossimi 2 o 3 anni e ha cominciato la selezione del personale da destinare ai ruoli di direttore e Capo Reparto dei nuovi punti vendita. Il gruppo alimentare che ha aperto supermercati in Toscana, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna si appresta ad aprire nuovi punti vendita anche a Roma. Lo scopo di questa prima selezione di circa 100 persone è quello di reperire le figure professionali da avviare alla formazione così da essere pronte all’apertura dei nuovi punti vendita.

L’azienda, che al momento conta oltre 20 mila dipendenti e può vantare una clientela di oltre 3 milioni di consumatori, rappresenta uno dei più importanti player del settore dei supermercati e il suo esordio nel Lazio viene visto, da molti, come il punto di partenza per una ulteriore espansione del gruppo anche nel sud Italia.

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Il governo promuove la Green Economy

Novità in vista per quanto riguarda “l’economia sostenibile” visto che il governo starebbe ideando una serie di misure volte a favorire gli investimenti nella cosidetta Green economy. Il progetto, realizzato dal ministro per l’Ambiente Corrado Clini, si pone l’obiettivo di incentivare le aziende e i privati a puntare sull’efficienza energetica. Lo stimolo avverrà grazie ad un pacchette di agevolazioni da circa 1 miliardo di euro che si baserà sul modello, già collaudato negli anni passati, delle detrazioni del 55% per tutti i lavori di riqualificazione energetica negli edifici con in più la possibilità di varare un ulteriore pacchetto che potrebbe servire a prorogare gli incentivi sulle energie rinnovabili. Ma come verranno sostenute queste agevolazioni e, sopratutto, dove si troveranno i soldi necessari a rendere operativo il fondo?

Visto il contesto economico che stiamo attraversando è bene partire proprio dall’ultima domanda, ossia dove il governo pensa di trovare i soldi necessari per rendere operativi i contributi. In sostanza negli anni passati lo sgravio fiscale per gli interventi volti ad ottimizzare l’efficienza energetica degli edifici ha permesso allo stato di incassare 3 euro ogni euro di contributo versato.

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Prestiti: l’11% è per consolidamento

Questo è quanto emerge dal report di prestiti.it. Il famoso portale di comparazione delle offerte di finanziamento ha riscontrato, nel corso dello scorso anno, un forte aumento delle richieste dei prestiti di consolidamento, ossia di quei prestiti utilizzati per sostituire altri finanziamenti in corso. Secondo lo studio effettuato sulle oltre 2 milioni di richieste arrivate alle banche tramite il portale ben l’11% riguardava il consolidamento debiti. Questo aspetto, secondo il responsabile del sito Marco Giorgi, rispecchia la condizione di difficoltà delle famiglie italiane sempre più schiacciate dalla pressione delle rate dei vecchi finanziamenti, sottoscritti in momenti di maggior benessere. Spesso, infatti, con i prestiti di consolidamento si trasformano più finanziamenti accesi in tempi diversi in un unica rata molto più leggera perchè diluita su una tempistica maggiore.

Inoltre, spesso, oltre a richiedere la somma necessaria ad estinguere i vecchi finanziamenti si riesce ad ottenere anche una piccola somma aggiuntiva come liquidità da poter utilizzare per le proprie spese personali. Tuttavia di tutte le domande pervenute solo una parte di queste è stata accettata dalle banche (si parla di circa 170 mila domande accettate su oltre 220 mila pervenute).

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Alternative alla benzina: gas e metano

Ancora pessime notizie dal fronte della benzina visto che proprio nella giornata di ieri sono stati segnalati nuovi massimi dei prezzi dei carburanti in molte regioni italiane. La verde viene venduta ad una media di circa 1,81 euro al litro con picchi di oltre 1,90 mentre il diesel è ampiamente sopra 1,70 euro al litro con picchi rilevati al di sopra di 1,80 euro al litro. Una situazione insostenibile per le famiglie e le imprese italiane sempre più strette dalla morsa della crisi economica. Secondo le associazioni dei consumatori molto presto si verificherà un aumento dei prezzi dei beni alimentari proprio per via dell’aumento smisurato dei carburanti che hanno fatto registrare un +26% rispetto agli ultimi 12 mesi. Proprio per questo molti italiani cominciano a valutare forme alternative di energia più economicamente sostenibili oltre che in linea con l’ambiente. Parliamo di metano e/o GPL che si stanno facendo preferire alla benzina verde e al gasolio nelle vendite di auto nuove.

In questi giorni il tema tanto discusso è stato rilanciato anche dall’offerta della Fiat che sta proponendo la possibilità di acquistare una vettura a GPL o a Metano praticamente allo stesso prezzo del modello a benzina con l’unica differenza di poter arrivare a consumare anche il 60% in meno. Non male in tempi di crisi e con il prezzo della benzina verde su livelli così alti.

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