Aumentano le sigarette: l’ennesima stangata

Brutte notizie per i fumatori perchè il governo si appresta ad aumentare le accise sulla vendita delle sigarette. Ancora non si conosce l’importo preciso dell’aumento ma di sicuro sarà l’ennesima batosta, dopo quella sulla casa e quella sui carburanti, che andrà a pesare sul budget delle famiglie italiane. Se, poi, si viene a scoprire che la decisione di aumentare le sigarette è scaturita in seguito alla decisione di diminuire le tasse sui beni di lusso, che in un primo momento erano state aumentate, lo sconforto è ancora più grande.

Sigarette e benzina saranno, ancora una volta, gli strumenti con cui lo stato recupererà i soldi per pagare i nostri debiti gravando sulle spalle delle famiglie meno abbienti per le quali un aumento di 5-6 euro sul pieno della propria auto o di 20, 30 centesimi sul pacchetto di sigarette può significare molto.

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Polizze online: il trionfo di assicurazioni.it

Noi lo avevamo sostenuto fin dal lontano 2008 che il mercato delle assicurazioni online sarebbe cresciuto in maniera esponenziale entro 2-3 anni. E così è stato visto che ora, specialmente per quanto riguarda l’rc auto, la quota di assicurazioni per via telematica è cresciuta a dismisura. E in questo settore non si può che segnalare il trionfo di assicurazioni.it spa che detiene con i suoi 2 portali web, facile.it e assicurazione.it, il 75% del mercato e nel solo mese di Novembre ha gestito qualcosa come 800 mila preventivi tra assicurazioni auto e moto con una crescita del 300% rispetto a Novembre 2010. Numeri da brividi se si pensa che questi preventivi hanno generato oltre 25 mila polizze alle compagnie di assicurazione che si appoggiano al servizio.

Ma oltre che essere un servizio utile per gli utenti assicurazione.it si è rivelato un importantissimo strumento per le compagnie che hanno avuto la possibilità di generare un elevatissimo numero di polizze. Proprio per questo è facile prevedere un ulteriore sviluppo del settore.

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L’Italia in recessione: lo dice Confindustria

Confindustria sostiene che l’Italia sia in recessione, che il mercato del lavoro abbia perso già un milione di posti, e che entro la prossima primavera la produzione interna lorda crollerà di 2 punti percentuali. Uno scenario straordinariamente preoccupante, che l’associazione degli industriali ha appena esposto attraverso l’ultimo volume dei report del Centro Studi.

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Arriva il mutuo liquidità di Unicredit

In questi ultimi mesi abbiamo più volte affrontato il problema della situazione del credito in Italia con le banche che hanno aumentato  lo spread sui mutui e sui prestiti rendendoli più cari e difficili da ottenere. Specialmente i prestiti hanno subbito un forte aumento dei tassi di interesse tanto da essere molto meno convenienti di quanto non fossere solo 6 mesi fa. A questo proposito il mutuo liquidità di Unicredit può essere una valida alternativa al classico prestito personale in quanto consente di risparmiare in maniera significativa sulla rata del rimborso.


Il mutuo Contante, così viene chiamato il prodotto dell’istituto di credito, permette di ottenere fino a 80 mila euro di liquidità da rimborsare con tasso fisso o variabile in una durata che va da 61 a 240 mesi.

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Industria: dati deludenti per ottobre

L’Eurostat certifica il freno della produzione industriale nell’Eurozona. Stando a quanto affermato dall’istituto statistico europeo, infatti, dopo il calo del mese di settembre, il rallentamento a livello congiunturale si sarebbe fermato a 0,1 punti percentuali. Un dato negativo, ma pur sempre migliore di quello medio dell’Europa a 27 e – soprattutto – di quello italiano.

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Ricchezza delle famiglie: -1,5% nel 2010

Stando a quanto afferma un recente comunicato della Banca d’Italia, la ricchezza delle famiglie sarebbe diminuita di 1,5 punti percentuali nel corso del 2010. Un andamento pertanto sostanzialmente negativo, che si riferisce all’analisi compiuta dall’istituto monetario a prezzi costanti, dando prosecuzione a una contrazione che prosegue in maniera altalenante fin dal 2007, e aprendo i margini per un prolungamento del trend negativo anche per l’anno che si accinge a conclusione.

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