Giovani italiani: aumentano quelli senza auto

Come abbiamo più volte avuto modo di sottolineare continuano a diminuire le immatricolazioni di vetture nuove in Italia. Secondo uno studio dell’Unrae, l’associazione dei rappresentanti di autoveicoli esteri, una parte dlla colpa sarebbe da attribuire all’attuale situazione di disagio economico dei giovani che, con la disoccupazione al 29%, fanno fatica a permettersi l’acquisto di un veicolo nuovo. Secondo i dati diffusi da questa associazione di categoria, negli ultimi 5 anni ci sarebbe stata una flessione del 28,4% che avrebbe fatto scendere la quota di mercato attribuibile ai giovani al 10,7% (era ben il 13,8% nel 2005).

Per un giovane, quindi, diventa molto più difficile potersi permettere l’acquisto di un veicolo di nuova immatricolazione con ripercussioni non indifferenti sul mercato dell’auto che, lo ricordiamo, è uno di quelli che sta soffrendo di più questa crisi finanziaria.

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Francia e Germania: a rischio la tripla A

Brutte notizie per i paesi europei visto che Standard & Poor’s ha deciso di mettere sotto osservazione Germania, Francia, Finlandia, Olanda, Austria e Lussemburgo, ossia tutte le triple A del continente. Come se non bastasse anche il nostro paese e il Belgio finiscono sotto la lente di ingrandimento dell’agenzia di rating che annuncia una probabile recessione dell’eurozona per il 2012. Una brutta notizia che da una visione più completa della crisi che il vecchio continente sta attraversando tanto che perfino le economie più forti rischiano di essere penalizzate dal punto di vista del rating.

Qualora Germania e/o Francia dovessero perdere il giudizio di Tripla A per l’Europa si riaccenderebbe la miccia di una nuova ondata di crisi dei mercati, con possibili ripercussioni anche sui tassi di interesse dei titoli di stato che tornerebbero a crescere in maniera estremamente pericolosa.

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Industria: in Spagna produzione al -4%

L’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo ha affermato che la produzione industriale del Paese iberico è calata di 4 punti percentuali su base annua durante il mese di ottobre 2011. A ben analizzare i dati forniti dall’istituzione statistica della nazione, si tratta della flessione più grave degli ultimi 21 mesi, con un approfondimento preoccupante rispetto agli 1,8 punti percentuali persi nel precedente mese di settembre, e ben peggiore della contrazione attesa dagli analisti, che stimavano una diminuzione non superiore a quella riscontrata nel nono mese dell’anno.

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La manovra Monti trascina la borsa: +2%

Ottime le ripercussioni sulla borsa di Milano della manovra di rigore voluta dal governo e definita “salva Italia”. Fin dall’apertura di questa mattina Piazza Affari si è distinta per il segno più (alle 11.20 il FTSE MIB fa registrare un +2,04%) segno che la manovra è apprezzata dagli investitori internazionali che sembrano premiare la scelta di rigore fatta dal governo Monti per quanto riguarda la riforma delle pensioni e l’introduzione dell’imposta municipalizzata unica.

A trascinare i listini ci pensano i titoli del comparto bancario e assicurativo con il Monte dei paschi di Siena che guadagna il 9%, Azimut il 6,58%, Fondiaria Sai che ne guadagna poco meno del 6% e Banca popolare insieme a Unicredit che guadagnano rispettivamente il 5,72 e il 4,16%.

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Pensioni: ecco tutte le novità

Grandi novità in arrivo per quanto riguarda le pensioni degli italiani. Ad annunciarle ci ha pensato il governo in una conferenza stampa che ha visto la commozione del ministro Elsa Formero. Effettivamente agli italiani si chiedono sacrifici non indifferenti ma si nota la volontà di riodinare un settore, quello pensionistico, che presentava molte disequità e alcune carenze dal punto di vista strutturale. La novità più significativa è il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, una differenza di una sola parola, che cela un cambiamento epocale nel calcolo pensionistico.

L’obiettivo del governo, stando a quanto detto da Monti e Fornero, è stato quello di rendere tutti uguali davanti alle pensioni con un sistema che dia maggiori garanzie di equità oltre che un sensibile risparmio per le casse dello stato.

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Prima casa: arriva l’IMU

Era stata annunciata da tempo e il governo Monti non si è smentito: arriva la tassa sulla prima casa che si chiamerà IMU (imposta municipale unica). Questa nuova imposta, insieme alle rivalutazioni catastali, dovrebbe consentire al governo di recuperare circa 12 miliardi di euro. Questo è stato annunciato ieri da Monti in una conferenza stampa in cui il premier ha ammesso che la situazione italiana è gravissima e serviranno immensi sacrifici per salvare il paese da una fine tutt’altro che gloriosa.

Tuttavia già cominciano a scatenarsi le polemiche a livello politico sull’introduzione di una tassa sulla prima casa e sull’inasprimento di quelle che colpiscono seconde e terze case. Di fatto si colpisce chi ha investito sul mattone pagando , finora, molto meno di quanto non si pagherà da domani in poi.

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