Cina futuro tra boom e… sboom

L’apparentemente bizzarra teoria recessiva della Barclays Capital potrebbe riguardare ben presto la Cina, a un bivio tra la continua crescita economica – che dovrebbe condurla, entro i prossimi 30 anni, a divenire la prima economia mondiale – e il pericolo di un clamoroso passo indietro. Secondo gli analisti della Barclays Capital, infatti, il tentativo di costruire l’edificio più alto del mondo (riuscito o meno) sarebbe succeduto dal pericolo di grave crisi economica.

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Eurobond, l’Asia prende tempo

Mentre in Europa – Germania e Francia a parte – l’ipotesi eurobond sembra acquisire sempre più concretezza, in Asia c’è chi si defila, preferendo attendere gli sviluppi della crisi del vecchio Continente per affermare la propria convinzione o meno circa la strada di emettere titoli di debito europei. In effetti la crisi che sta colpendo i paesi europei non permette di poter fare previsioni di lungo periodo circa il futuro dell’eurozona. proprio per questo le principali potenze economiche d’oriente danno l’impressione di voler aspettare che si “calmi la situazione” per poter fare un’analisi oggettiva circa la reale utilità degli eurobond ed esprimere un’opinione ufficiale in merito.

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Cina, crescita dell’industria manifatturiera!

Secondo quanto dichiarato dal gruppo Li & Fung, società di Hong Kong che periodicamente monitora i principali dati provenienti dalla Cina, l’industria manifatturiera del più popoloso Paese asiatico è cresciuta a un ritmo sempre più veloce durante il mese di marzo, alimentando le considerazioni di coloro che ritengono opportuno porre un freno al trend assunto dagli incrementi dei fondamentali cinesi. Molti economisti cominciano a domandarsi quanto sia realmente sostenibile una crescita a questi ritmi del popolo cinese.

L’indice (PMI) è infatti cresciuto a quota 55,1 punti rispetto ai 52 punti di febbraio: un elemento che pertanto si mostra in costante crescita, tenendo altresì in considerazione che qualsiasi dato sopra i 50 punti indica un’espansione dell’industra più o meno convinta.

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Geely, già pronti i piani per Volvo!

La Zhejiang Geely Holding Group, la compagnia auto motive cinese recentemente firmataria di un’intesa per l’acquisto di Volvo dalla Ford Motor, ha annunciato di aver intenzione di investire circa 900 milioni di dollari nel produttore auto svedese appena inglobato nella propria sfera di competenza, al fine di invertire la tendenza intrapresa dalla compagine europea, permettendo un pronto ritorno in zona di redditività.

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Ferragamo stima crescita a doppia cifra in Cina!

Salvatore Ferragamo, uno dei marchi più noti al mondo nel settore delle calzature di maggior pregio, ha annunciato per voce del proprio chief executive officer Michele Norsa, che le proprie vendite in Cina dovrebbero svilupparsi a un ritmo pari alla doppia crescita durante i prossimi anni, grazie soprattutto all’apertura di nuovi punti vendita nel Paese asiatico.

Norsa ha dichiarato alla stampa che si potrebbe anche auspicare uno sviluppo della produttività pari a circa il 30% nel breve termine: Ferragamo ha intenzione di aprire circa una decina di punti vendita in Cina nel corso dei prossimi mesi (e comunque entro la fine dell’anno).

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Alibaba: ottima la trimestrale

Alibaba, il più importante sito commerciale della Cina, ha dichiarato di aver chiuso il primo trimestre in utile dopo circa un anno, battendo le stime degli analisti grazie a una positiva contribuzione del volume delle esportazioni cinesi, che hanno aiutato i ricavi a compiere il necessario balzo in avanti nonostante il difficile contesto economico che ha costretto perfino un paese come la Cina a rallentare la propria crescita.

alibaba

Il quarto trimestre si è pertanto potuto concludere con utili netti in crescita del 49% a 281,2 milioni di yuan (circa 41 milioni di dollari, o 0,055 yuan per azione) contro 189,2 milioni di yuan (o 0,037 yuan per azione) conseguiti nello stesso periodo dell’anno precedente, e contro 239 milioni di yuan frutto della media delle attese degli analisti.

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