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General Motors, buoni risultati dalla Cina!

General Motors, uno dei leader mondiali nella produzione di autoveicoli, ha dichiarato che le vendite provenienti dal mercato cinese avrebbero compiuto un balzo ben oltre le proprie attese e quelle degli analisti americani. Dopo essersi ripresa lo scettro di numero 1 dell’auto al mondo, visto che Toyota ha visto ridursi in maniera notevole la propria quota di clienti a seguito dei diversi imprevisti tecnici di cui sono state oggetto le proprie auto, arrivano ancora buone notizie per la casa americana.

General Motors

La società statunitense ha infatti dichiarato che i ricavi derivanti dalle vendite cinesi sarebbero cresciuti di oltre il 51% durante il mese di febbraio, grazie alla ripresa economica della nazione, e grazie alle misure di stimolo ai consumi predisposte dal governo locale.

La conseguenza è stata che la domanda di auto è schizzata verso l’alto, con una vendita complessiva di auto prodotte da General Motors (anche attraverso le proprie joint ventures asiatiche) giunta a quota 174.206 veicoli.

Il comunicato stampa della compagine societaria americana precisa inoltre che le vendite cinesi complessivamente realizzate nel corso dei primi due mesi dell’anno sarebbero cresciute del 74% a 393.498 unità.

Per quanto riguarda il futuro delle vendite societarie nel continente asiatico, gli osservatori sembrano essere particolarmente fiduciosi, sostenendo che il 2010 possa certamente rappresentare un altro esercizio finanziario record per General Motors in Cina, e per altre compagnie del settore automotive.

Una previsione estremamente importante che conferma la forte ripresa dell’industria automobilistica americana dopo la devastante crisi del 2008 che aveva addirittura costretto il governo americano ad un’operazione di salvataggio nei confronti di Chrysler che poi si è legata a Fiat come tutti ben sappiamo.

Insomma buone notizie per l’economia d’oltreoceano visto che l’industria dell’auto ha un impatto importante sul pil degli Usa e che proprio sul suo rilancio il presidente Obama aveva puntato parte del suo mandato.

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