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Pil Italia: nel 2011 cresce dello 0,5%

E’ stato comunicato, pochi minuti fa, il Pil italiano ralativo al 2011 con qualche sorpresa rispetto a quelle che erano le previsioni.  Il nostro paese ha registrato una crescita pari allo 0,5% meglio della stima preliminare del 15 Febbraio che si era fermata allo 0,4%. Insomma un dato buono che ha permesso a Piazza Affari di rafforzare il rialzo di stamattina e allo spread di ridiscendere verso quota 300 punti base. Tuttavia c’è poco da festeggiare perchè se da un lato il dato sul pil italiano è migliore rispetto a quello che ci si aspettava, dall’altro è altrettanto vero che nel 2010 la crescita italiana era stata dell’1,8% e per il 2012 già si prevede un risultato con il segno meno (l’istat prevede un -0,5%).

Se analizziamo il risultato degli ultimi 2 anni ci rendiamo conto che l’Italia nel 2011 è cresciuta circa l’1,3% in meno rispetto al 2010 e rischia di crescere un altro punto percentuale in meno nel 2012. Tuttavia è altrettanto vero che il 2012, salvo catastrofi stile Grecia, dovrebbe essere l’anno del picco negativo e già dal 2013 il nostro pil dovrebbe essere rivisto al rialzo.

Da sottolineare che, sempre teoricamente, l’Italia sarebbe in recessione tecnica, visto che il dato è stato negativo per il secondo trimestre consecutivo. Il quarto trimestre del 2011, infatti, ha fatto registrare un calo dello 0,7 che arriva dopo il ribasso dello 0,25 del III° trimestre. Come dicevamo, quindi, il quadro resta molto delicato e i dati di oggi non aggiungono nulla di nuovo a quello che già sapevamo.

Per l’anno in corso molto dipenderà dagli effetti che avranno le manovre introdotte dal governo e, sopratutto, la tanto attesa riforma del lavoro. Come dimostra il caso della Spagna, infatti, è proprio il lavoro e la capacità di contenere la disoccupazione la chiave di svolta per far tornare a crescere l’economia.

Più posti di lavoro significa più entrate per le casse dello stato ma, anche, una maggiore disponibilità economica per le famiglie, la maggior parte della quale verrà spesa ridando fiato anche alle imprese.

Proprio atraverso il contenimento della disoccupazione (e al primo posto mettiamo quella giovanile ormai stabile al 30% circa) si potrebbe riavviare quella spirale virtuosa con cui rimettere in moto l’economia e limitare i danni della crisi economica, visto che le tensioni sui paesi dell’eurozona è ancora molto alta.

Non a caso, proprio oggi, l’Eurogruppo si riunisce per autorizzare il pacchetto di aiuti alla Grecia ma, secondo fonti interne, si parlerà anche di Portogallo e Spagna, 2 paesi che potrebbero creare non pochi problemi ai membri dell’eurozona.

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