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Mutui: il tasso fisso non conviene

La crisi economica della zona euro sta portando non pochi problemi a chi deve scegliere un mutuo per l’acquisto della casa. Come al solito ci si pone la fatidica domanda: scegliere un mutuo a tasso fisso e vivere sereni o approfittare della convenienza del variabile con l’incertezza del futuro? Il problema, infatti, è che con i tassi di riferimento sui valori minimi e lo spread delle banche piuttosto alto ci si trova a dover valutare una differenza molto alta tra i finanziamenti a tasso fisso e quelli a tasso variabile. Tra una rata e l’altra, infatti, può passare anche più del 20% che nell’arco di un anno sono davvero moltissimi soldi per una famiglia media. Alla maggior parte delle persone, quindi, non resta che affidarsi ai consulenti delle banche anche se, ovviamente, questi saranno sempre più propensi a consigliare i prodotti che hanno in portafoglio piuttosto che dare un’opinione obiettiva sulle reali necessità del cliente.

Per questo è fondamentale scegliere il mutuo con un minimo di consapevolezza. Noi di economyonline.it abbiamo provato ad effettuare dei test per rilevare quanto e se sia conveniente stipulare un mutuo a tasso fisso nell’attuale contesto economico. Il test si è basato su un ipotetico acquisto di un immobile del valore di 200 mila euro e la conseguente richiesta di un mutuo di 140 mila analizzando le varie offerte a tasso fisso, variabile e variabile con cap.
Mutui a tasso fisso conviene?

Quello che emerge dalla nostra analisi è che, in media, per un finanziamento a tasso fisso di 140 mila euro in 30 anni la rata mensile equivale a circa 840-900 euro con un tasso medio compreso tra il 6,40 e il 6,80%.

Dalla nostra analisi il prodotto più conveniente è quello offerto dalla banca Intesa Sanpaolo che prevede un taeg al 6,35% e una rata mensile di 839,37 euro. Inoltre non sono previste spese di istruttoria e la perizia è fissata ad un costo di 250 euro. Molto interessanti anche i prodotti di Webank e di Cariparma che offrono una rata rispettivamente di 854,82 e di 848,39 euro al mese con l’unica differenza che Webank non prevede spese di istruttoria e perizia mentre con Cariparma costano circa 1200 euro.

In sostanza un mutuo a tasso fisso di 140 mila euro a 30 anni, ad oggi, comporta il pagamento di una rata di circa 850 euro al mese oltre alle eventuali spese per l’accensione della pratica. Ma, a questo punto, è conveniente o no scegliere questa tipologia di prodotto?

La risposta è no. Pur avendo la certezza di una rata costante per tutta la durata del finanziamento oggi il tasso fisso non è la migliore soluzione. Tanto per fare un raffronto una rata di 850 euro al mese per 30 anni equivale ad un esborso di 306 mila euro, ossia quello che si spenderebbe con il tasso fisso per l’intera durata del mutuo.

Con un variabile con cap, invece, la rata si attesta tra i 665 e i 700 euro al mese con un cap (ossia un tasso di interesse massimo) che varia da un minimo del 6,10% del mutuo proposto da carparma al 6,50% dei mutui di Bipiemme e Webank. Insomma seppure i tassi dovessero salire nei prossimi anni si andrebbe a pagare al massimo l’equivalente (o poco più) di una rata di un mutuo a tasso fisso ma con il vantaggio di sfruttare tutti i periodi come questi in cui i tassi di interesse sono bassi.

Insomma in definitiva il prodotto attualmente più conveniente è il variabile con cap.

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1 commento su “Mutui: il tasso fisso non conviene”

  1. In questo momento, è sicuramente consigliato il mutuo a tasso variabile, c’è una differenza sul volore della rata mensile troppo grande.

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