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Crisi finanziaria: Nessun aumento per le pensioni del 2015

L’Italia continua a percorrere una strada i salita a causa di una bassa inflazione che non risulta essere mai una buona notizia. Non è una novità per l’economia e nemmeno per i pensionati, che si aspettavano di avere un aumento per il 2015.
Purtroppo a causa della recessioni dal prossimo gennaio, tutti i pensionati si accorgeranno che la rivalutazione della pensione sarà praticamente nulla. Infatti, secondo le statistiche durante i primi due mesi del 2015, l’importo della pensione potrebbe essere addirittura più basso rispetto al 2014 a causa di un a piccola somma percepita in più.

I pensionati con meno soldi in tasca

Sulla base dell’inflazione dell’anno scorso era stato riconosciuto un incremento provvisorio dell’1,2% che con i dati definitivi risulta essere pari al 1,1%. Per questo motivo l’Inps si vedrà costretta a dover limitare lo 0,1% sugli aumenti dello scorso anno e recuperare i pochi euro in più percepiti da tutti i pensionati. Una situazione assurda e che creerà ancora notevoli tensioni nel settore, voi che ne pensate di questa novità sgradevole?
Azzeramenti anche per gli aumenti, infatti il pensionato che porta a casa il guadagno minimo di 501,38 euro al mese nel 2014, viene rivalutata a 500,88 e su questa basa portata a 502, 38 euro con un aumento di un euro al mese.
Per tutti gli assegni superiori a 600 euro, entra in gioco anche il fisco che per sua natura progressiva, con la detrazione decrescente riconosciuta ai pensionati, intaccherà anche i due euro al mese di aumento effettivo che spettano intorno ai mille euro di pensione.
La situazione a causa dell’inflazione non sarà di certo apprezzata e deluderà anche le prospettive di tantissimi pensionati che hanno bisogno di vivere e in questo momento sopravvivono. Desideriamo ricordare che i ritocchi sulla pensione in sostanza sono nulli e sono collegati a un livello dei prezzi di fatto congelato.
Peccato che sono tantissimi i pensionati esclusi dal bonus di 80 euro al mese e questo colpo sarà duro da sopportare.

La rivalutazione annuale

Per chi non lo sapesse, desideriamo ricordare che risulta disponibile un meccanismo per la perequazione, in sostanza ogni anno gli importi vengono rivalutati sulla base di un indice di prezzi al consumo rilevato dall’Istat per l’anno precedente.
L’ente previdenziale effettua i calcoli da novembre e stima un indice provvisorio sulla base dei dati primi nove mesi. Il 2015 avrà una rivalutazione pari a zero e di conseguenza nei casi di recupero dei sei euro in più ottenuti lo scorso anno, chi prende la pensione minima dovrà accontentarsi di 499 euro.
L’unica novità arriva per le donne che hanno 35 anni di contributi e 57 anni di età, se volessero andare in pensione avranno l’assegno calcolato sul metodo contributivo, chi desidera potrà fare domande all’INPS, una nuova riapertura per l’opzione donna rispetto alle scadenze degli ultimi anni.
Infatti dopo la Riforma Fornero, le pensioni di anzianità sono state cancellate ed è aumentata l’età di pensione di vecchiaia.

La situazione è davvero difficile da apprendere, sopratutto in questo periodo dove il bisogno di una pensione maggiore è davvero necessario nella maggior parte dei casi. A voi la parola.

 

 

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