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Usa, i tagli fiscali di Trump garantiranno la crescita economica?

donald trump

L’economia americana sta per ottenere un’iniezione rivitalizzante. La riforma fiscale e il Jobs Act da 1,5 trilioni di dollari messi in atto dal Presidente Trump potrebbero dare un impulso alla crescita economica e dare un ulteriore forza al mercato azionario.

Ora, dopo nove anni di travolgente ripresa, l’economia negli ultimi anni si era fermata a causa di un eccesso di debiti causati dalla Cina nell’ambito petrolifero. Adesso l’apice sembra essere stato raggiunto e destinato a riportare a ritmo l’economia nel 2018. Se continuerà fino a giugno 2019, l’espansione economica americana batterà il record dei 120 mesi tra gli anni 1991-2001.

Con il tasso di disoccupazione al 4,1% a 17 anni, l’unica preoccupazione all’orizzonte è che una spinta fiscale di Trump potrebbe essere troppo positiva, portando l’economia a surriscaldarsi e la Federal Reserve a colpire Freni. Ma l’inflazione rimane celata.

Parte del merito va ad Amazon per aver iniettato un’intensa concorrenza sui prezzi in un settore dopo l’altro. Sempre più colossi della tecnologia come Facebook, Apple e Alphabet non hanno bisogno di ingenti investimenti, né di libri paga, per generare enormi profitti. L’invecchiamento demografico, nel frattempo, agisce come un freno alla crescita.

C’è anche ragione per pensare che la potenza di fuoco derivante dai tagli fiscali di Trump, rafforzerà di molto l’economia degli Stati Uniti, piuttosto che mettere a repentaglio la sua crescita.

Le banche centrali globali stanno avendo massicci stimoli monetari mentre la Cina vuole premunirsi da un’altra esplosione di crescita indotta dal debito. Gli investimenti delle imprese statunitensi e la crescita della produttività sono stati poco brillanti. Le riforme fiscali, come i piccoli prelievi societari, contribuirebbero a contrastare questi ostacoli economici.

I piani fiscali repubblicani che sarebbero stati uniti dalla Camera e dal Senato avrebbero, oltre a ridurre l’aliquota dell’imposta sulle società al 20%, consentito alle imprese di detrarre immediatamente il costo dei nuovi investimenti. Le fatture stabiliranno delle regole volte a creare condizioni di parità per le multinazionali statunitensi. Per le persone fisiche, la riforma fiscale ridurrebbe i tassi, quasi raddoppiando la deduzione standard e facendo marciare il credito fiscale dei figli. Ciò sarebbe compensato da un minor numero di detrazioni.

Un anno fa, il capo della Federal Reserve Janet Yellen sembrava smorzare gli entusiasmi sui piani di riforma fiscale creati dal presidente Trump e dal Congresso repubblicano. Ora, con il tasso di disoccupazione di mezzo punto in meno grazie a 2 milioni di nuovi posti di lavoro, la prossima settimana la Fed probabilmente riconsidererà parecchie cose.

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