Crisi: crolla la domanda di mutui e prestiti

Con il dilagare della crisi crollano le richieste di finanziamenti da parte di famiglie e imprese. Se da un lato le banche sono meno propense a concedere l’accesso al credito pur di mantenere alta la propria liquidità dall’altro lato la paura e l’incertezza di un possibile deterioramento dell’attuale situazione economica del nostro paese spinge le famiglie a chiedere sempre meno prestiti e mutui. Per quanto riguarda i primi 10 mesi del 2012 le richieste di mutui sono “crollate” del 44% rispetto al 2011, mentre quelle di prestiti del 5%, sempre su base annua. Insomma sembra che ormai sia venuta meno la fiducia dei cittadini sul fatto che si possa uscire dalla crisi entro breve tempo.

Quello che prevale è, quindi, una gestione prudente del proprio budget (sia esso familiare o aziendale) per non farsi trovare impreparati qualora la situazione dovesse peggiorare. Di conseguenza si richiedono principalmente prestiti di piccola entità (basti pensare che ben il 70% delle domande di finanziamento si concentra su importi inferiori ai 5 mila euro) atti a soddisfare delle necessità immediate.

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Gli italiani si riducono lo stipendio

Anche se può sembrare strano è questo quello che emerge da uno studio di prestiti.it che ha analizzato oltre 20 mila richieste di finanziamento relative all’ultimo trimestre. Gli italiani, infatti, sembrano fare sempre più spesso ricorso alla cessione del quinto dello stipendio per far fronte alle spese in costante aumento. D’altronde i dati parlano chiaro: il 16,4% dei finanziamenti richiesti sono delle cessioni del quinto dello stipendio. Tuttavia quello che fa più pensare è che ben il 17% dei richiedenti è un pensionato segno che, oggi più che mai, la pensione rappresenta una delle garanzie più solide per accedere al credito. D’altronde oggi un lavoro ce l’hanno in pochi (sono di ieri i dati sulla disoccupazione che parlano del 9,8% della popolazione senza lavoro) e spesso si tratta di lavori a tempo determinato, tipologia molto diffusa specialmente tra i giovani al di sotto dei 35 anni di età.

Dati alla mano quindi, risulta comprensibile quanto sia difficile accedere al credito e, allo stesso tempo, quante difficoltà incontrino le famiglie italiane ogni giorno per riuscire a far quadrare i conti. Proprio per questo la cessione del quinto rappresenta una delle poche opportunità per ottenere della liquidità da poter utilizzare per far fronte alle spese di tutti i giorni.

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Unicredit: pronti 75 miliardi per il credito

Buone notizie per chi avrà la necessità di ottenere un finanziamento visto che sembra cominciare ad allentarsi la stretta sul credito. Proprio ieri Unicredit ha dichiarato, per voce del suo amministratore delegato Ghizzoni, di aver pronti circa 75 miliardi di euro per intensificare l’offerta di finanziamenti a imprese e famiglie. Il plafond di 75 miliardi dovrebbe essere distribuito in maniera più o meno simile tra imprese e famiglie visto che alle prime saranno destinati circa 40 miliardi mentre ai privati circa 35. I finanziamenti in questione verranno erogati nell’arco di 3 anni e contribuiranno ad allentare la stretta sul credito che ha messo a dura prova la nostra economia negli ultimi 8 mesi. Più volte, infatti, abbiamo testimoniato la difficoltà di imprese e famiglie ad ottenere dei finanziamenti. Ciò ha contribuito a limitare i consumi e, di conseguenza, gli investimenti delle aziende.

Dopo la nuova iniezione di liquidità voluta da Mario Draghi, presidente della BCE, sembra che la situazione si stia riportando verso la normalità. Gli istituti di credito, infatti, hanno maggiore liquidità ottenuta a basso costo (1%) che possono destinare, in parte, alla riapertura del credito con un ottimo margine di profitto.

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Prestiti: PMI ancora in difficoltà

Ancora brutte notizie per il mondo dell’imprenditoria italiano: non accenna a diminuire, infatti, la difficoltà delle piccole e medie imprese a reperire finanziamenti dalle banche. La stretta sul credito, cominciata in maniera significativa verso la metà del 2011, continua a mettere in difficoltà le imprese del nostro paese. L’Italia è, storicamente, un paese la cui economia è trainata dalle tantissime piccole e medie imprese che sopravvivono grazie anche al credito. Da un anno a questa parte le banche hanno chiuso i rubinetti rendendo critica la situazione di centinaia di migliaia di attività lavorative nel nostro paese. Per rendere l’idea del fenomeno basti pensare che ilsole24ore.com ha dedicato una sezione del suo giornale online al “credito difficile” ossia a tutti quegli imprenditori che stanno avendo difficoltà ad ottenere un finanziamento in banca.

Le adesioni a questa iniziativa sono state tantissime e le storie più significative sono state riportate sul sito del giornale. Quello che più emerge dai racconti degli imprenditori in difficoltà è la mancanza totale del supporto dello stato nella vita delle PMI anche se queste, di fatto, sono quelle che hanno l’impatto più significativo sulla realtà economica del paese.

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