IMU: strumento per calcolare la nuova ICI

In queste settimane abbiamo parlato più volte delle novità sul fronte delle imposte sugli immobili: la nuova IMU sostituirà la vecchia ICI inglobando anche una parte dell’Irpef, con un’introduzione all’interno del regime fiscale italiano che minaccia di far pagare duramente i cittadini italiani proprietari della prima e (soprattutto) della seconda casa di proprietà.La nuova imposta entrerà in vigore tra pochi giorni: il 1 gennaio 2012 è infatti la data di decorrenza dell’IMU.

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Liberalizzazioni: le proteste di Confesercenti

Ancora polemiche sul delicato discorso delle liberalizzazioni con la Confesercenti che si dice preoccupata delle misure che il governo vuole attuare in materia. Secondo l’associazione le liberalizzazioni potrebbero costare circa 4 miliardi di fatturato in meno da qui al 2015 per via della chiusura a cui saranno costrette oltre 70 mila piccole e medie imprese con un danno per l’occupazione stimabile intorno ai 190 mila licenziamenti. Secondo Confesercenti queste misure non faranno altro che agevolare la Grande Distribuzione rispetto ai piccoli commercianti che, fino ad oggi, hanno rappresentato l’anima dell’economia italiana.

Secondo il presidente Venturi le vendite dei piccoli negozi sono diminuite del 16% dal 2006 ad oggi, mentre quelle della grande distribuzione sono diminuite del 7,2%. Per questo le liberalizzazioni non farebbero altro che avvantagiare i grandi gruppi a discapito dei piccoli commercianti senza per questo migliorare l’economia del paese.

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Pensioni in aumento: ve ne siete accorti?

L’INPS ha pubblicato i nuovi dati relativi all’andamento delle pensioni. Dati che denotano un incremento della spesa pensionistica e delle retribuzioni previdenziali “medie”. Anche se, a ben vedere, di questi aumenti non si è avuta alcuna percezione, a causa del deterioramento del potere di acquisto di tutti i pensionati italiani, per qualsiasi fascia di reddito lordo.

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Luce e gas, rincari fino al 4,8%

Ancora pessime notizie per famiglie e imprese: dal 1° gennaio 2012 sono previsti rincari per le bollette di luce e gas da un minimo del 2,7 ad un massimo del 4,8%. Questo è quanto si evince dalle stime di Nomisma Energia che prevede aumenti per le famiglie stimabili in circa 22 euro l’anno per la corrente e 32 per il gas. Un aumento complessivo di circa 54 euro l’anno che rischia di aggravare la già compromessa situazione di tantissime famiglie italiane che faticano realmente ad arrivare alla fine del mese con i conti in ordine. D’altronde i rincari di beni e servizi di prima necessità e gli aumenti delle tasse per far fronte alla crisi sono sproporzionati rispetto alla crescita di stipendi e pensioni che rimangono pressochè invariati.

Quella sul gas e sulla corrente è l’ennesima stangata dopo quella sulla benzina che già aveva creato enormi difficoltà a famiglie e imprese i cui conti per il consumo energetico continuano a crescere a ritmi troppo veloci.

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Aumentanole famiglie e le imprese in difficoltà

La crisi finanziaria si trasforma ogni giorno si più in una vera e propria crisi dell’economia reale mettendo a dura prova le famiglie e le imprese. In Italia, ad esempio, stanno aumentando in maniera considerevole le quote di privati e aziende che non riescono a far fronte ai propri debito creando non poche difficoltà alle banche. Basti pensare che al 30 Settembre i dati parlano di un aumento del 100% delle insolvenze rispetto solo a 3 anni fa, sfondando il muro dei 100 miliardi di euro. Una somma immensa che rischia di mettere a dura prova la stabilità finanziaria degli istituti di credito italiani, già provati dalle turbolenze dei mercati e dalla difficoltà di reperire liquidità sui mercati.

Insomma il problema dei cosidetti crediti deteriorati sta diventando uno degli aspetti più complessi della gestione delle banche, visto anche il ritmo a cui questo problema continua a peggiorare. Secondo ilsole24ore.com i crediti deteriorati rappresentano, oggi, il 12% dei crediti delle banche contro il 6% del 2009. Di questi 100 e passa miliardi di euro circa il 42% sono sofferenze, il 36% incagli, il 15% sono classificati come ristrutturazioni e il 7% come esposizioni scadute.

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Auto, negativo il mercato europeo

Brutte notizie per il mercato auto europeo: nel corso del mese di novembre, infatti, le immatricolazioni di nuovi veicoli leggeri sono calate di 3,5 punti percentuali su base annua, per un volume che – in termini assoluti – è di poco superiore a 1,030 milioni di unità. A comunicare i dati ufficiali è stata l’Acea, l’Associazione dei produttori auto del vecchio Continente, secondo cui – dall’inizio dell’anno alla fine dell’undicesimo mese – le immatricolazioni sarebbero calate di 1,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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