L’Europa verso la recessione?

Per cercare di capire o di prevedere quello che può aspettarci a livello economico in questa settimana di fuoco vediamo di fare il punto della situazione. A livello europeo l’Ecofin ha deciso di rimandare gli aiuti alla Grecia a Ottobre, pertanto questa settimana sarà cruciale per il paese che rischia di non riuscire a far fronte ai propri impegni finanziari avviandosi così verso il possibile e definitivo default economico.

Tuttavia già oggi si avrà qualche indicazione più precisa visto che verso le ore 14 italiane il governo di Atene rilascerà una dichiarazione ufficiale in cui indicherà se riuscirà o meno a far fronte ai propri impegni senza ulteriori aiuti dell’Unione Europea.

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Le borse europee aprono tutte in negativo

Ancora una volta ci siamo trovati ad aspettare l’apertura delle borse europee con un po di paura ed ecco che i dati cominciano ad arrivare. Milano, ancora una volta, apre la settimana in negativo con un -2,9% che fa ipotizzare un lunedì nerissimo per la borsa italiana, segno che il week end non è servito a raffreddare i bollenti spiriti degli speculatori. Ormai siamo in quella che viene definita la “crisi del debito sovrano europeo” che molti hanno inteso come un vero e proprio attaccodella speculazione alla zona euro per ridimensionare l’economia del vecchio continente colpendo proprio quei paesi considerati più fragili.

Tornando alla cronaca della mattinata c’è da riconoscere che i primi segnali che non sarebbe stata una giornata facile già erano arrivati qualche ora fa con l’oro che ricominciava la sua corsa verso quotazioni assurde e l’euro che ricominciava a perdere sul dollaro.

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Aumento dell’Iva: ecco i prodotti colpiti

Da Sabato, come tutti sappiamo, c’è stato il tanto temuto aumento dell’Iva dal 20 al 21%. Molte associazioni dei consumatori, infatti, temono non solo l’aumento del 1% dei prodotti colpiti ma anche che qualche commerciante ne approfitti per arrotondare il prezzo dei prodotti o dei servizi.

In questo caso, infatti, l’aumento sarebbe ancora più consistente per le famiglie italiane creando un’ulteriore disagio a chi già a stento arriva a fine mese.

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L’asta dei Bot: rendimenti in rialzo

Un po ce lo aspettavamo ma il rendimento dei Bot ad un anno è di quelli che mettono paura. Lo Stato Italiano, infatti, oggi ha collocato sul mercato ben 11,5 miliardi di euro ma è stato costretto a garantire un rendimento del 4,153% quando solo ad Agosto pagavamo meno del 3%.

Insomma il mercato sembra fidarsi sempre meno della nostra economia e gli investitori sono disposti ad acquistare i nostri titoli di stato solo a fronte di un rendimento molto alto, o almeno più alto che in passato.

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La Manovra ridà fiato ai mercati… basterà?

Ieri la borsa di Milano ha chiuso con un +4 e rotti percento contagiata dall’euforia delle altre borse europee e dall’approvazione in senato di una manovra correttiva che dovrebbe permettere all’Italia di uscire dal rischio default. Ma saranno sufficienti questi tanto discussi provvedimenti del governo a calmare le speculazioni sul nostro paese? Purtroppo temo di no e il perchè è presto detto.

Cominciamo con il dire che stamattina (proprio pochi minuti fa) Milano ha riaperto leggermente in negativo, sintomo che forse l’entusiasmo di ieri è già passato (ma spero di sbagliarmi).

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Crisi del debito e movimenti di mercato

L’Europa è nuovamente affetta dalla crisi del debito sovrano che vede i cosidetti “Piigs” alle prese con rating negativi da parte delle agenzie, necessità d’aiuto da parte degli organismi internazionali e situazioni politiche tutt’altro che stabili. Gli investitori che operano con il trading online si trovano di fronte ad una generale fuga dal rischio determinata dalle incertezze relative alla situazione debitoria dei paesi dell’Europa meridionale.

 

Due dei fattori principali che concorrono a tale aggravamento sono il disastroso esito per l’attuale governo spagnolo delle elezioni amministrative dello scorso weekend e la revisione del rating sull’economia italiana pubblicato dall’agenzia Standard & Poors che è passato da stabile a negativo.

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