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Busta verde per rimborsi Irpef 2015: ecco come funziona

Da alcuni giorni a questa parte parecchi contribuenti italiani stanno iniziando a ricevere a casa propria la cosiddetta busta verde. Si tratta di una busta, per l’appunto verde, che viene inviata da parte dell’Agenzia delle Entrate per comunicare al soggetto interessato la disponibilità dei tanto attesi rimborsi Irpef 2015 e per chiarirgli le modalità necessarie per ottenere il denaro. Non si tratta di un tentativo di truffa messo a punto da chissà quale organizzazione, e questo occorre ribadirlo dal momento in cui nei giorni scorsi è circolata l’ipotesi che tale strumento potesse celare dietro di sè qualcosa di davvero poco raccomandabile e di tutt’altro che ufficiale.

A questo punto ci troviamo nelle condizioni di dover chiarire cosa contiene questa busta verde, chi sono i contribuenti interessati, quali tipologie di rimborsi Irpef verranno erogati e così via. Insomma, vediamo di fare un’analisi tutto tondo di quel che è effettivamente la busta verde del Fisco!

Come si può evincere dal contenuto stesso di ciascuna busta verde, il rilascio di questo strumento è stato pensato per permettere un rimborso dell’imposta sul reddito delle persone fisiche relativo alla deducibilità parziale dell’Irap. Ciò significa che questi rimborsi vengono resi tali in seguito al pagamento maggiorato dell’Irpef e a seguito della indeducibilità dall’Irap sul costo del personale.

Busta verde del Fisco: perchè è nata e a cosa serve

Per capire di cosa parliamo dobbiamo rispolverare il Dl numero 201 del 2011 altrimenti noto come Decreto Salva Italia varato dall’allora Governo Monti. Questo decreto prevedeva la possibilità di dedurre l’Irap dalle imposte dirette, anche se solo limitatamente alle spese relative al personale dipendente e assimilato e al netto delle deduzioni. In forza di ciò il Decreto Salva Italia aveva già all’epoca dato modo di vedere avanzate le prime istanze per l’ottenimento dei rimborsi anche se, settimana dopo settimana, sembrava che la questione fosse destinata a non venire più trattata.

Dopo un imbarazzante silenzio e i ritardi che si sono protratti nel tempo, ecco finalmente che lo strumento della busta verde sembra pronto a rispolverare la questione e a risolverla nel più breve tempo possibile.

I contribuenti interessanti si vedranno dunque riconosciuti due tipi di rimborsi: il primo come rimborso Irpef relativo alla deducibilità Irap, nato a seguito di un ricalcolo della stessa Irap riguardante il costo del personale (in questo caso il  credito spettante e l’anno a cui si riferisce vengono ben specificati all’interno della busta verde); il secondo invece ha a che fare con il rimborso delle addizionali Irpef regionali e comunali anche se naturalmente parliamo di un caso ben più limitato in termini di afflusso di denaro.

Busta verde per i rimborsi: chi sono i soggetti interessati

Ma chi sono i contribuenti che nel corso di questi giorni stanno ricevendo la loro busta verde? Prima di specificarli nel dettaglio va chiarito che questa possibilità di ottenimento del rimborso viene garantita (tramite appunto la ricezione della busta verde) non a tutti i beneficiari teorici, ma solo ed esclusivamente a quei soggetti che a tempo debito abbiano avanzato la relativa domanda di rimborso del credito. Dopo di che, dal momento in cui parliamo di un rimborso che è strettamente connesso al versamento in eccesso di Irpef determinato in seguito all’indeducibilità dell’Irap sul costo del lavoro, è chiaro che la platea alla quale si rivolge la busta verde non può che esser quella che versa l’Irap e che ha quindi alle proprie dipendenze una determinata forza lavoro.

I soggetti interessati dal fenomeno in questione sono perciò i seguenti:

  • persone fisiche esercenti attività commerciali;
  • persone fisiche che esercitano lavoro autonomo ad esclusione dei soggetti rientranti nel regime dei minimi;
  • persone fisiche titolari di redditi d’impresa;
  • società di persone;
  • società di capitali;
  • enti equiparati a società di persone o di capitali.

Guida all’ottenimento del rimborso Irpef

Come dicevamo poc’anzi, all’interno di ciascuna busta verde troviamo sia l’indicazione dell’importo spettante come rimborso, sia l’anno al quale quel rimborso si riferisce. Ma all’interno della stessa busta si trova un terzo elemento molto importante per l’ottenimento della somma spettante: un apposito modulo che va utilizzato secondo la prassi seguente.

on il modulo alla mano il contribuente deve recarsi presso uno sportello qualsiasi delle Poste Italiane a partire dalla data che viene peraltro indicata dal modulo stesso e che comunque dovrebbe già essere decorsa (dal momento in cui i primi rimborsi sono già partiti dallo scorso 17 Agosto).

Nel caso in cui l’utente abbia svolto la prassi per via telematica, ci sarebbe la possibilità di controllare lo stato di avanzamento del rimborso accedendo al proprio Cassetto Fiscale e più nello specifico alla voce “Rimborsi”. Se la data di disponibilità del rimborso notiamo essere particolarmente vicina, vorrà dire che non dovremo far altro che pazientare per attendere che la busta verde ci giunga per posta; se però questa si ostina a non venire recapitata, potremmo pur sempre risolvere i nostri dubbi chiedendo alle Poste o all’Agenzia delle Entrate la ragione di tali ritardi e il sollecito per il ricevimento del modulo.

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