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La Buona Scuola: come funziona il bonus di 500 euro per gli insegnanti

La Buona Scuola è indubbiamente stata una delle riforme più discusse finora varate dal Governo Renzi, ma al suo interno, al di là dei tanti nodi caldi che sono stati oggetto di efferati dibattiti, contiene un bonus docenti da 500 euro che solo nel corso di queste ore è stato reso attuativo per mano di un decreto ad hoc.

Si tratta di una misura tramite la quale il Governo concede 500 euro netti all’anno a tutti i docenti di qualsiasi scuola e grado utili per finanziare la loro formazione professionale: questi soldi sono infatti diretti all’acquisto di materiale culturale come libri o biglietti di ingresso ai teatri, ma anche per comperare software, hardware e tutto ciò che in qualche modo contribuisce a rendere più professionali i nostri insegnanti.

La Buona Scuola: Bonus da 500 euro per l’autoformazione e…

Più in particolare il bonus docenti MIUR consiste nell’erogazione di 500 euro netti che ciascun docente può spendere per fini autoformativi. Saranno circa 762.000 gli insegnanti che per quest’anno si vedranno accreditare la somma direttamente sul loro conto corrente bancario, ma che per gli anni a venire beneficeranno di questi soldi tramite l’utilizzo di una carta prepagata (che verrà opportunamente ricaricata dal Ministero dell’Istruzione e le cui fattezze sono del tutto simili a quelle di una normale carta di credito).

Ma la card da 500 euro non è che una delle misure varate dal decreto La Buona Scuola con l’obiettivo di formare insegnanti più acculturati e preparati. Perchè il Dl ha inoltre stanziato altri 40 milioni di  euro per finanziare la formazione dei docenti durante il periodo di servizio e ha messo sul tavolo altri 200 milioni di euro per finanziare dei bonus destinati a favore dei docenti più meritevoli (individuati dal dirigente scolastico che dovrà motivarne la scelta in sede di Consiglio di Istituto). L’investimento su una classe docente più moderna, efficiente, preparata e al passo coi tempi è uno degli obiettivi propri de La Buona Scuola.

Bonus docenti da 500 euro: ecco come funziona (e funzionerà)

Ci sono stati alcuni ritardi tecnici, ma alla fin fine il nuovo bonus docenti 2015 è stato varato per mano di un apposito decreto da parte del Ministero dell’Istruzione. Per rispettare i tempi, però, il Governo si è visto costretto a cambiare il metodo di erogazione di questi soldi per l’anno in corso: dal momento in cui redigere un bando tramite cui si commissiona la produzione delle carta e dedicare tempi precisi alla loro distribuzione e al loro caricamento avrebbe rischiato di prolungare un po’ troppo i tempi, per il 2015 si è ritenuto opportuno cambiare metodo procedendo all’accredito della somma tramite bonifico bancario.

La Ministra Stefania Giannini ha confermato che il bonus da 500 euro verrà dunque erogato con la busta paga di Ottobre o al massimo con quella di Novembre. Ma attenzione, perchè dal momento in cui per quest’anno non v’è nessuna carta prepagata, il Governo fa sapere che l’utilizzo dei 500 euro erogati in busta paga andrà rendicontato per comprovare che lo si è effettivamente impiegato per fini formativi: se la documentazione dovesse risultare incompleta, non conforme o presentata oltre i termini previsti, la somma spesa in maniera illecita verrà recuperata “con l’erogazione riferita all’anno scolastico 2016/2017”.

Come potranno essere spesi i 500 euro di bonus docenti?

Grazie a questo contributo ciascun docente potrà acquistare libri, e-book, riviste utili all’aggiornamento professionale, corsi di aggiornamento e di lingua straniera, ingressi al cinema e al teatro, ma anche a mostre, musei e a tutto ciò che possa in qualche modo incrementarne il bagaglio di conoscenze.

Carla Migliorino, insegnante di Fisica della Provincia di Milano, ad esempio, ha già fatto sapere di voler spendere quei soldi per seguire un corso che avrà luogo al Cern di Ginevra e che è rivolto ai professori interessati a scoprire le nuove frontiere della fisica: “Considero questa somma una vera e propria manna dal cielo. Ogni anno cerco di tenermi aggiornata su questo fronte ma fino ad oggi ho dovuto sempre farlo a mie spese. Sono contenta di questa opportunità perchè potrò finalmente aumentare la mia preparazione personale”.

Una insegnante di sostegno della Provincia di Rovigo, Daniela Boscolo, fa invece sapere di voler acquistare libri e software utili per aiutarla nel suo lavoro di insegnante di sostegno. E lo farà anche perchè le disabilità con le quali si confronta ogni giorno sono davvero tante e “quindi diversificare i mezzi che ci aiutano nella didattica è fondamentale”.

Matteo Fici, prof. di Fisica in un istituto industriale di Palermo, confessa che userà questa somma “per potenziare l’uso dello smartphone in classe così da poter condividere meglio alcuni video che ho realizzato per spiegare la fisica. Pensavo ad un nuovo approccio didattico e all’uso di un video proiettore che si possa collegare al cellulare”.

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