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Pil immobile, Italia a crescita zero. Ma il governo: “La ripresa c’è”

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Il prodotto interno lordo italiano non cresce. L’ultima rilevazione Istat dimostra che anche il secondo trimestre 2016 è stato a crescita zero, smentendo le previsioni del governo che parlava di un +0.1% rispetto al trimestre precedente. Se rispetto al trimestre precedente l’Italia non è cresciuta, il saldo rimane comunque positivo se considera l’anno: rispetto al 2015, infatti, il Paese è cresciuto non dello 0.7% così come aveva predetto l’Istat, quanto invece di un buon +0.8%.

Il governo ha accolto con freddezza i dati snocciolati dall’Istat, anche se tanto Padoan quanto Renzi hanno comunque cercato di rigirare la questione verso una chiave un po’ più ottimistica. Intervenendo all’adunata degli imprenditori che si è tenuta in quel di Cernobbio, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha affermato: “Il pil è in crescita. Questo è il mio unico commento”. Più secche, invece, le reazioni di Palazzo Chigi: “All’Istat sono organizzati come 30 anni fa. E logico che poi quando arriva il momento di rivedere le statistiche trimestrali sul Pil, le devono rialzare. Perché la previsione iniziale la fanno con i dati manifatturieri, che pesano per il 20% appena sulla crescita totale. Mentre i servizi che valgono il 70% sono inseriti solo nelle revisioni. E’ un modo di lavorare un po’ vecchio”.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha preso atto della crescita zero su base trimestrale, ma che al tempo stesso non ha potuto fare a meno di notare come il salto su base annua ci sia stato e come rispetto a qualche anno fa l’Italia navighi comunque in condizioni migliori. Rispetto alla crisi del debito, agli interventi in extremis a cui fu costretto il governo Monti e alle famose lettere della Banca Centrale Europea che esortavano l’Italia a rimettersi in sesto, insomma, l’aria, quanto meno sotto quell’aspetto, non si può dire certo che non sia cambiata.

In particolare, Renzi ha affermato: “Siamo andati meglio ma non ho bisogno di un sondaggio per dire che questo meglio non basta”, e sui conti pubblici ha invitato a riflettere che “il deficit italiano è il più basso degli ultimi 10 anni e continuerà a scendere perché è giusto così. Lo abbiamo fatto perché ce lo chiedono i nostri figli e non solo l’Europa”.

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