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Trump: “Usa fuori dall’accordo sul clima”. Quali conseguenze?

donald trump

Nei giorni scorsi Donald Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi, abbandonando l’impegno preso dal predecessore in materia di surriscaldamento globale. Questa decisione produrrà ovviamente delle conseguenze non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia.

Il dietrofront fatto da Trump ha quindi un certo peso, anche perché gli Stati Uniti sono tra i più grandi responsabili delle emissioni di CO2. Trump infatti ha preso questa decisione in totale solitudine, con la contrarietà cioè di diversi suoi collaboratori, del suo partito e perfino di una parte della sua stessa famiglia (si vocifera che Ivanka sia molto contrariata dalla scelta presa dal padre). Contro la decisione del neopresidente eletto ci sono anche le grandi multinazionali americane del calibro di Exxcon, Google, Apple e Tesla.

Tuttavia, secondo Georgina Laird, sustainable investment analyst di Kames Capital, “lo scopo del tycoon è quello di salvare l’industria mineraria, ma di fatto l’abbandono del trattato non gli sarà sufficiente per interrompere il declino delle curve di costo dell’energia solare, eolica e agli ioni di litio”. Del resto, a calibrare un po’ lo shock prodotto dalla decisione Usa ci stanno pensando proprio i singoli stati statunitensi.

Gli stati di New York, Washington e California, ad esempio, hanno fatto squadra nell’intenzione di continuare a seguire gli obiettivi fissati dal trattato di Parigi, mentre una netta maggioranza degli azionisti di Exxcon (il 62%) ha espresso il desiderio di approfondire i rischi prodotti dai cambiamenti del clima.

L’analista Georgina Laird ha detto di ritenere che sia troppo tardi, ormai, per rallentare il passaggio alle tecnologie environmental-friendly. Dal solare all’elettrico, passando per l’eolico, “questa è una rivoluzione che ha iniziato a prendere il via ormai da tempo, con barriere che sono andate deteriorandosi e con degli investimenti che, al contrario, sono saliti sempre più”. “Di conseguenza – ha aggiunto l’esperta – riteniamo che il cambiamento di approccio da parte del governo americano avrà un impatto marginale sulle aziende e sui settori coinvolti nella tutela dell’ambiente”.

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