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Coronavirus, nuovi focolai ostacolano la ripartenza economica

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I nuovi focolai di Covid-19 in Corea del Sud, Germania e Cina hanno messo in evidenza le difficoltà che i governi stanno affrontando nel cercare di allentare le restrizioni sociali, mentre milioni di europei si preparano per la provvisoria riapertura delle loro economie.

Francia, Spagna, Danimarca, Norvegia e Regno Unito solleveranno alcune misure introdotte per contenere la diffusione del virus mortale onde limitare il danno economico. In Spagna, poco più della metà della popolazione entrerà nella “fase 1”, consentendo a bar e ristoranti di servire i clienti all’esterno e le persone a riunirsi in gruppi fino a 10. Tuttavia, resteranno restrizioni nelle parti più colpite del Paese, tra cui Madrid e Barcellona.

Domenica il bilancio delle vittime quotidiane della Spagna a causa del virus è sceso al suo minimo in due mesi. I bambini delle scuole secondarie torneranno nelle aule di tutta la Norvegia, mentre la Danimarca permetterà ai negozi di riaprire.

La Francia ha iniziato lunedì il suo processo di “deconfinamento”, con alcune delle restrizioni sociali più dure che vengono revocate. Ufficialmente, la maggior parte delle imprese sarà autorizzata a riaprire a condizione che possano mantenere le regole di distanziamento sociale sia per il personale che per i clienti. Il Regno Unito, il paese più colpito del mondo dopo gli Stati Uniti in termini di decessi, intraprenderà i primi cauti passi per allentare le misure di blocco questa settimana, con i cittadini autorizzati a fare attività all’aperto.

Il premier Giuseppe Conte ha dichiarato domenica che il blocco potrebbe concludersi prima del previsto nel tentativo di mitigare la tremenda recessione causata da quasi due mesi di congelamento dell’economia. Mentre alcune parti dell’Europa fanno i loro primi passi per uscire dal lockdown, altrove nuovi focolai hanno già costretto i governi a nuove restrizioni.

Le autorità della città di Seoul sono state costrette a chiudere bar e club nella capitale sudcoreana dopo alcuni nuovi contagi. Domenica il Paese ha segnalato 34 nuovi casi, la maggior parte dei quali sono locali, segnando un netto aumento rispetto alla settimana scorda dove, dopo diversi giorni, non si erano verificate infezioni.

È un duro colpo per il governo coreano, dopo gli elogi internazionali per i test di massa, la tracciabilità dei contatti ad alta tecnologia e il distanziamento sociale per combattere quello che, per un certo periodo, è stato il peggior focolaio fuori dalla Cina. Le autorità cinesi hanno anche ripristinato le restrizioni in una città vicino al confine con la Corea del Nord dopo aver registrato alcuni nuovi casi.

Nel frattempo, la Germania ha registrato un aumento del tasso di riproduzione (il numero medio di persone infettate da un paziente già infettato) a oltre 1, pochi giorni dopo che il governo di Angela Merkel si era mosso per allentare la chiusura della vita pubblica nella più grande economia europea.

Secondo il Robert Koch Institute, il numero R era 1,1 sabato sera. Tre distretti hanno superato il limite autoimposto dal governo di oltre 50 nuove infezioni per 10.000 persone negli ultimi sette giorni e dovranno ora rinviare la loro uscita dal lockdown.

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