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Assegno di ricollocazione al via: come funziona?

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Pochi giorni fa il governo ha ufficializzato la nascita dell’assegno di ricollocazione e l’Anpal ha anche pubblicato le linee guida per rendere note le modalità attraverso cui sarà possibile richiedere questo contributo. Un contributo che, precisiamo sin da ora, si rivolge ai disoccupati. L’assegno di ricollocazione ha fatto “rumore” perché non si tratta di una sorta di indennità di disoccupazione, ma perché è il primo vero strumento attivo che da una parte tutela il lavoratore rimasto senza un’occupazione e che dall’altra lo sprona verso la ricerca di un nuovo lavoro.

In pratica, l’assegno di ricollocazione è un contributo introdotto con il Jobs Act, e pensato appositamente per agevolare la ricerca di una nuova occupazione. Ma a livello pratico, come si concretizza questa differenza rispetto a una normale indennità di disoccupazione? La differenza sostanziale sta nel fatto che i soldi derivanti dall’assegno di ricollocazione, che possono andare da 250 euro a 5000 euro, possono essere spesi solo ed esclusivamente presso i Centri per l’impiego o le Agenzie per il lavoro accreditate.

Ciò significa che questo denaro non va a finire nelle tasche del disoccupato, ma viene corrisposto all’ente che si occupa di fornirgli assistenza alla ricollocazione. Il funzionamento sarà praticamente questo: l’Anpal erogherà dei buoni, di importo massimo di 5.000 euro, che i lavoratori disoccupati potranno spendere per usufruire dei servizi dei Centri per l’impiego e delle Agenzie per il lavoro accreditate. Quindi tutto rimane circoscritto alla ricerca attiva di un nuovo posto di lavoro.

Per richiedere l’assegno di ricollocazione occorre soddisfare alcuni requisiti, primo su tutti essere disoccupato e percettore di Naspi da almeno 4 mesi. Se in questo periodo non si è trovato lavoro si potrà allora effettuare la domanda direttamente sul sito Anpal o presso un Centro per l’impiego, e richiedere quindi i voucher per la ricerca attiva del lavoro. Sarà poi l’Anpal a gestire la richiesta e ad erogare il contributo in caso di sussistenza dei requisiti. Badate bene che all’atto della domanda occorrerà scegliere subito l’ente presso cui si vorrà ricevere assistenza per la ricerca di una occupazione: a quel punto la persona si recherà presso l’ente prescelto e potrà cominciare a cercare attivamente lavoro con l’aiuto del suo tutor.

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