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Professioni più richieste del momento

professioniSecondo quanto afferma la Cgia di Mestre, sarebbero circa 8.500 i posti di lavoro “vacanti”, ovvero quei posti di lavoro che non trovano alcun corrispettivo nelle professionalità disponibili nel mercato italiano. Un paradosso – a prima vista – in un contesto di enorme difficoltà nel mercato occupazionale tricolore, dove centinaia di migliaia di giovani attendono speranzosi una buona occasione di lavoro per “sistemarsi” e potere in tal modo coltivare i propri sogni di crescita economica. Ma quali sono i posti di lavoro attualmente vacanti? E quali sono, di contro, le professioni di cui ci sarebbe maggior bisogno?

Ebbene, dall’analisi della Cgia emerge come le professioni più difficili da trovare siano quelle degli analisti e dei progettisti di software, seguiti dai programmatori, dagli ingegneri energetici e meccanici, dai tecnici della sicurezza sul lavoro, dai tecnici esperti in applicazioni informatiche. Professioni che, come si potrà vedere, hanno in buona parte una stretta relazione con le nuove tecnologie e l’innovatività e, in ogni caso, uno strettissimo rapporto con la specializzazione e le competenze specifiche.

Estendendo l’analisi su un più ampio spettro, emerge come la mappa delle professioni più difficili da trovare sia radicalmente cambiata durante la crisi in atto. Basti considerare, in proposito, come dopo sei anni di difficoltà del mercato del lavoro, solamente infermieri e ostetriche, acconciatori e attrezzisti di macchine utensili, sono rimasti all’interno della top ten delle professioni più difficili da trovare.

Secondo quanto affermato dal segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, “le cause del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro sono molteplici. Nonostante il perdurare della crisi, molte aziende continuano a denunciare che nei settori tecnologici ad alta specializzazione le competenze dei candidati sono insufficienti. Sicuramente ciò è vero: spesso la preparazione di molti giovani è ben al di sotto delle richieste avanzate dalle imprese.Tuttavia molte aziende scontano ancora adesso metodi di ricerca del personale del tutto inadeguati, inoltre, non va trascurato il fenomeno della disoccupazione d’attesa: nei settori dove è richiesta una elevata specializzazione, le condizioni offerte dagli imprenditori, come la stabilità del posto di lavoro, la retribuzione e le prospettive di carriera non sempre corrispondono alle aspettative dei candidati. Se questi sono di valore, preferiscono rinunciare, in attesa di proposte più interessanti“.

Insomma, al di là di come la pensiate, le professioni di cui sopra potrebbero darvi una marcia in più per realizzare i propri sogni occupazionali. E voi che ne pensate?

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