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L’Irlanda rafforza la propria economia in vista di una Brexit no-deal

L’Irlanda si sta preparando all’ormai imminenti Brexit, sicuramente “NO-DEAL“. L’economia del paese potrebbe subire in grosso contraccolpo se non persino dei collassi. Il primo ministro Leo Varadkar pubblicherà un gigantesco disegno di legge che incorpora 16 atti legislativi. Tutto nel tentativo di proteggere l’Irlanda da un possibile scenario apocalittico. Ad essere pesantemente colpite il settore dell’agricoltura, l’industria alimentare ed i trasporti.

Simon Coveney, il vice primo ministro, ha affermato: “La Commissione europea ha intenzione di mettere in salvo l’industria della carne bovina irlandese in caso di guerra commerciale con la Gran Bretagna. Bruxelles ha riconosciuto la vulnerabilità del settore e vuole supportarlo e proteggerlo”.

Coveney si è anche soffermato sulla probabile applicazione di tariffe da parte dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) per la Gran Bretagna su alcune importazioni alimentari, il che favorirebbe grandi produttori come il Brasile a spese dell’Irlanda. “Questa sarebbe una vera e propria catastrofe per la nostra industria della carne bovina e avrebbe un effetto devastante sugli agricoltori in tutto il paese”, ha dichiarato Lisa Chambers, portavoce di Fianna Fáil, principale partito di opposizione.

Più della metà delle esportazioni annuali di carni bovine irlandesi sono vendute nel Regno Unito. L’Irish Farmers ‘Association stima che le tariffe OMC in una Brexit no-deal costerebbero agli agricoltori irlandesi 800 milioni di euro all’anno. Un sistema che favorirebbe le importazioni più economiche dal Brasile.

Alcuni sospettano che il governo del Regno Unito stia intenzionalmente alzando la posta in gioco per l’Irlanda nella speranza che Dublino lasci che l’Unione europea accetti un compromesso sull’accordo post Brexit.

Alcuni funzionari dell’UE ritengono addirittura che Downing Street stia cercando di fare pressione su Dublino, ma con scarso successo. Bruxelles ha creato un pacchetto di sostegno temporaneo per aiutare a ridurre l’impatto di una Brexit no-deal, compresi gli aiuti per le imprese interessate. L’idea del backstop è quella di mantenere il rapporto commerciale già esistente con l’UE.

Paddy Malone, tesoriere della Camera di Commercio di Dundalk, ha dichiarato: “L’apprensione è palese. Le compagnie di trasporto sono in agitazione. Se ci fosse certezza, potremmo pianificare. Ma non sanno nemmeno cosa chiedere in termini di aiuti di stato perché non sanno di quale tipo di aiuto potrebbero aver bisogno”. Un altro danno che potrebbe fare una Brexit no-deal è nei confronti dei coltivatori di funghi. Ma l’Irlanda, per questa eventualità, si è preparata al peggio negli ultimi due anni. La speranza è che il buon senso alla fine prevalga.

Comunque vada, l’alto tasso di crescita dell’Irlanda potrebbe attenuare una Brexit no-deal, anche se gli alti livelli di debito hanno reso l’economia vulnerabile. Le imprese che riusciranno a sopravvivere allo shock a breve termine si troverebbero ad affrontare una grande sfida a lungo termine.

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