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L’economia mondiale ha appena ricevuto delle buone notizie

Inseguite per la maggior parte del 2019 dalle tensioni commerciali e dal rischio politico che ha compromesso la fiducia delle imprese, le prospettive di crescita globale entreranno nel 2020 con una base più solida dopo che gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo commerciale parziale e le prospettive per la Brexit sono state leggermente cancellate.

Ben Emons, Amministratore Delegato Per la Strategia Macro Globale presso la Medley Global Advisors a New York, ha dichiarato: “L’accordo commerciale con la Cina e il risultato elettorale del Regno Unito hanno eliminato un grosso rischio per mercati e società. La fiducia delle imprese dovrebbe avere un grande impulso tale da riuscire a riavviare gli investimenti globali, la ricostruzione delle azioni e una ripresa del volume degli scambi”.

Come i mercati finanziari, la maggior parte degli economisti aveva preso in considerazione una sorta di accordo commerciale di fase uno tra le maggiori economie mondiali quando la proiezione dell’economia si sarebbe stabilizzata nel 2020 e dopo la crisi di recessione all’inizio di quest’anno.

L’accordo tra il presidente Donald Trump e il presidente Xi Jinping significa che alcuni degli scenari più terribili che sono stati contemplati solo pochi mesi fa sembrano ora meno probabili. A giugno, alcuni analisti stimarono che il costo della guerra commerciale USA-Cina avrebbe potuto raggiungere gli 1,2 trilioni di dollari entro il 2021, con l’impatto più diffuso lungo la catena di approvvigionamento asiatica. Tale stima si basava sui dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti alla Cina su tutti gli scambi e un calo del 10% nei mercati azionari.

L’accordo lascia tuttavia irrisolti alcuni problemi abbastanza complicati, aprendo la strada a nuovi scontri, mentre Trump corre per la rielezione il prossimo novembre. Devono ancora essere affrontati i reclami degli Stati Uniti sulla vasta rete di sussidi, che vanno dall’elettricità economica ai prestiti a basso costo, e che la Cina ha utilizzato per costruire la sua potenza industriale. Trump ha dichiarato che a breve inizieranno i colloqui su un accordo di Fase Due.

Un accordo commerciale che riporti i dazi ai livelli di maggio 2019 (per gli Stati Uniti significherebbe il 25% su 50 miliardi di dollari nelle importazioni cinesi e il 10% su altri 200 miliardi) e una riduzione dell’incertezza potrebbe aumentare il PIL globale per il 2020 dello 0,6%. Invece, un’interruzione dei colloqui e dazi più elevati trascinerebbero la produzione globale in calo dello 0,1%.

Per quanto riguarda la Brexit, l’ampia vittoria elettorale del Partito Conservatore del Primo Ministro Boris Johnson significa che la Gran Bretagna lascerà l’UE il 31 gennaio. Il risultato mette in gioco il rimbalzo della crescita che, combinato con una politica fiscale più debole, si traduce in un’attività che dovrebbe accelerare nel 2019.

Allo stesso tempo, Johnson deve negoziare un nuovo accordo commerciale con l’UE entro la fine del prossimo anno, il che significa che potrebbero emergere nuove incertezze. La Brexit potrebbe continuare a pesare sull’attività economica poiché il difficile compito di creare nuove relazioni commerciali del Regno Unito è appena iniziato.

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