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Francia e Italia sono le due economie a soffrire di più per i nuovi lockdown

francia

I lockdown in Francia e Italia stanno appesantendo la mobilità pubblica più che in altri Paesi europei; di conseguenza, i dati suggeriscono che le due economie subiranno il colpo maggiore.

Tali dati, che vanno dall’utilizzo delle mappe sui dispositivi alla cronologia delle posizioni degli utenti su Google, si stanno dimostrando strumenti vitali per governi, banchieri centrali e investitori, i quali cercano di valutare l’impatto economico delle restrizioni, settimane prima degli indicatori convenzionali, come la spesa dei consumatori o la produzione industriale.

L’agenzia di statistica ufficiale francese INSEE ha scoperto che i dati che Google può raccogliere su quanto tempo le persone trascorrono a casa sono strettamente correlati alla quantità di rallentamento di un’economia durante la crisi.

Mentre l’impatto non è neanche lontanamente paragonabile a quello dei lockdown più draconiani avvenuti in primavera, i dati suggeriscono che le persone in Francia, Italia e Gran Bretagna stanno passando più tempo reclusi in casa. Parigi e Milano hanno anche registrato le riduzioni più nette della congestione del traffico e l’Italia ha il calo più marcato nell’utilizzo dei trasporti pubblici, davanti a Paesi Bassi, Regno Unito e Francia.

Il “lockdown lite” della Germania imposto il 2 novembre mostra indicatori notevolmente migliori che nei Paesi che hanno optato per misure più dure, come la chiusura di tutti i negozi e servizi tranne quelli essenziali. La Spagna è stata tra le più colpite dalla prima ondata, ma la sua attività sembra anche resistere meglio dopo l’imposizione dello stato di emergenza di sei mesi fino alla fine di ottobre, dando alle sue regioni il sostegno legale per attuare il coprifuoco e limitare i viaggi.

Nel complesso, l’attività dei Paesi sta subendo un colpo minore rispetto alla prima ondata, soprattutto dopo che i governi hanno calibrato le restrizioni per limitare le ricadute economiche. Per fare un confronto, la mobilità è intorno agli stessi livelli di maggio.

La Francia ha subito un forte calo dell’attività da quando il governo è stato uno dei primi in Europa a rimettere il Paese in lockdown totale il 30 ottobre. Tuttavia, il calo non è così forte come a marzo e aprile, soprattutto perché consente una flessibilità notevolmente maggiore per le aziende e le scuole, che sono state lasciate aperte.

Anche altri indicatori, come il consumo di elettricità, mostrano un impatto limitato dalla nuova ondata di restrizioni in tutta Europa, sebbene il clima più freddo stia alimentando anche la domanda.

Nel frattempo, i governi hanno in gran parte risparmiato i loro settori industriali dalle nuove restrizioni, mentre il settore dei servizi è quello che sta patendo le ricadute maggiori. Anche se, in generale, l’attività economica si è nuovamente raffreddata, gli indicatori mostrano che la disoccupazione e il fallimento di aziende sono ancora nei limiti. Ciò è dovuto alle misure di sostegno emanate dai vari governi, come i prestiti bancari garantiti dallo Stato alle aziende.

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