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Hypo Real Estate un’altra banca sull’orlo del baratro!

In questi giorni è partito il salvataggio di Hypo Real Estate, banca tedesca con attività per oltre 400 miliardi, che sembra avere sulle spalle un buco di almeno 50 miliardi di euro. La banca nonostante non sia di enormi dimensioni è un importante istituto di credito europeo per il finanziamento agli enti pubblici. Per questo la notizia dell’ammanco di circa 50 miliardi di euro ha fatto molto scalpore e destato più di qualche paura da parte di molti economisti che si dicono preoccupati per lo stato di salute degli istituti di credito europei a seguito dei contraccolpi della crisi.

Hypo Real Estate

Di qui la necessità di un intervento del governo tedesco che si è detto pronto ad intervenire per ristabilizzare la situazione della banca per evitare un peggioramento della già non buona situazione degli istituti di credito in Germania.

Intanto la Bce, in questi giorni, sembra avere l’intenzione di ridurre il costo del denaro, vista la situazione delle banche europee, per allentare la pressione monetaria. Infatti seppur meno esposte alle tensioni dei mercati rispetto a quelle americane, anche gli isituti di credito del vecchio continente rischiano grosso.

E un eventuale contagio della crisi anche all’Europa potrebbe avere conseguenze drammatiche sull’economia mondiale. Proprio per questo già qualche economista comincia a proporre qualche iniziativa a sostegno del sistima bancario cominciando proprio dal rendere più corposi i fondi di salvataggio a sostegno dei paesi in difficoltà.

Tra i paesi più a rischio, infatti, ci sarebbero la Grecia, il Portogallo e alcuni paesi del nord europa come l’Islanda e l’Irlanda. Ovviamente al momento non è possibile dire come e quando sarà possibile rendere operativi questi strumenti di difesa ma è ipotizzabile che nell’arco dei prossimi 2 o 3 anni siano resi effettivi.

Per il momento non resta che continuare a varare misure volte a favorire la crescita economica dell’eurozona cercando, al contempo, di migliorare i conti dei singoli paesi e rendere le banche meno esposte ai capricci dei mercati.

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