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Compagnie finanziarie: licenziamenti in vista

Secondo quanto sostenuto dalla Confindustria britannica, le compagnie locali che offrono servizi finanziari ridurranno ancora di circa 17 mila unità le proprie risorse umane all’interno dei primi sei mesi dell’anno in corso, nonostante la fiducia sulla ripresa economica stia crescendo di settimana in settimana. Un dato davvero molto preoccupante, quello del settore finanziario inglese, che permette di comprendere quanto siano radicati gli effetti della crisi anche su mercati finanziari importanti come quello di Londra.

Circa 10 mila posti di lavoro sono già stati ridotti durante il primo trimestre del 2010, mentre altri 7 mila verranno ridotti tra il mese di aprile e quello di giugno dello stesso anno per contenere ulteriormente le spese.

Come detto, lo snellimento sembra essere riconducibile principalmente a scelte già adottate nei mesi precedenti: l’economia britannica sta uscendo fuori dalla più brusca recente recessione, sviluppando il Prodotto Interno Lordo dello 0,3% durante il quarto trimestre del 2009.

Dall’inizio della crisi ad oggi sono andati in fumo oltre 115 mila posti di lavoro nel solo settore dell’industria finanziaria, su un totale di circa 1 milione di nuovi disoccupati.

L’analisi sulle previsioni del mercato occupazionale nell’industria finanziaria sono state dedotte sulla base di un sondaggio che la Confindustria ha svolto su circa 80 compagnie dello stesso settore, che includono società di gestione di fondi, banche, assicuratori, tra il 17 febbraio e il 3 marzo. La Confindustria rappresenta circa 240 mila aziende, con un terzo dei dipendenti nel settore privato.

Insomma per il momento non resta che attendere gli sviluppi dei prossimi 2 anni, che allo stato attuale risultano essere fondamentali per poter riavviare quella ripresa economica che potrebbe dare stabilità alle principali potenze economiche del vecchio continente, aspetto fondamentale per poter tornare a crescere in maniera sana.

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