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Il rapporto sul Contenzioso Tributario MEF: dati e innovazioni

rapporto-mef-processo-telematicoIl Ministero dell’Economia e delle Finanze emette annualmente un rapporto con il quale evidenzia lo stato dei procedimenti tributari e le strutture volte ad una celere definizione. Mentre in passato il contenzioso si teneva esclusivamente all’interno delle aule delle Commissioni tributarie provinciali, in prima istanza, e regionali, in sede di appello, oggi, grazie all’introduzione del processo tributario telematico, molti possono essere svolti online.

L’ultimo rapporto del MEF

Attività come l’iscrizione a ruolo, il versamento del contributo unificato, la fissazione dell’udienza e la conoscenza degli esiti possono essere svolti tramite il portale informatico: semplificazione che in linea teorica dovrebbe portare numerosi vantaggi in termini di snellimento e rapidità delle pratiche.

Dal rapporto MEF di febbraio 2018 emerge tuttavia che solo una piccola parte dei professionisti si affida a questa modalità, evidenziando la necessità di un’ulteriore semplificazione del sistema. In soccorso di studi commercialisti e avvocati arrivano dal mondo tech alcune soluzioni interessanti, come questo software cloud per il contenzioso tributario, utile per supportare le quotidiane attività dei professionisti in campo fiscale.

Nonostante i dati parziali, in quanto il nuovo Processo Tributario Telematico è in vigore in tutte le Regioni solamente da luglio 2017, il Rapporto MEF registra solo un limitato numero di depositi:

  • 260 ricorsi/appelli telematici pari al 7,92% delle controversie pervenute nel periodo considerato (154.888)
  • 696 controdeduzioni telematiche delle parti resistenti, pari al 14,28% di quelle complessivamente pervenute (165.976)
  • 096 di altri atti processuali telematici, allegati alla controversia, pari al 23,79% di quelli complessivamente presentati (862.176)

L’innovazione del contenzioso tributario 2.0

Il settore della Pubblica Amministrazione, come ogni altro ambito riguardante la vita quotidiana, è stato interessato da questa forma di evoluzione 2.0 che promette uno snellimento delle pratiche in ogni ambito. Sulla carta le ragioni sono evidenti: un risparmio in termini economici in quanto vi è un completo abbattimento dell’utilizzo della carta, grazie alla formulazione del fascicolo elettronico e alla possibilità di visionare gli atti senza necessità di estrarne copia con il pagamento dei diritti. Secondariamente parliamo anche di un risparmio per le parti e relativi legali che non devono obbligatoriamente recarsi presso le Commissioni Tributarie ma possono presenziare solo nel giorno delle udienze pubbliche.

Nonostante i vantaggi sopraelencati è ancora forte il timore e la titubanza nel modificare consolidati flussi di lavoro per accogliere le innovazioni del processo telematico. Da quanto emerge dall’ultimo rapporto del MEF le parti in causa non si dimostrano ancora pienamente soddisfatte della nuova piattaforma.

Il nuovo processo tributario

I commercialisti e i professionisti si trovano davanti ad una vera e propria rivoluzione nel settore della Pubblica Amministrazione e, al fine di non farsi trovare impreparati, devono approcciarsi in una maniera totalmente diversa al processo tributario che diventa telematico. Anche se non è stata definita ancora una data specifica infatti, il PTT è destinato a diventare obbligatorio.

Nel nuovo processo tributario telematico ogni singolo utente, utilizzando le proprie credenziali di accesso personali, può avere accesso alle varie sezioni ed eseguire gli adempimenti previsti, allo stesso modo può inviare delle comunicazioni dirette agli uffici ed ottenere risposte immediate, può versare il contributo unificato o chiedere l’esonero.

In sostanza, l’informatizzazione delle operazioni consente di evitare le code presso gli uffici che si trasformano in punti di riferimento solo in occasione delle udienze o dei dibattimenti pubblici. I professionisti, grazie a queste introduzioni, guadagnano maggiore tempo per il proprio lavoro che si svolge essenzialmente in studio e, di conseguenza, anche la vita privata ne beneficia alquanto.

Il Contenzioso Tributario diventa cloud grazie ad un nuovo software

Per strutturarsi adeguatamente non è sufficiente disporre di mezzi informatici efficienti ma occorre anche dotarsi di soluzioni che possano aiutare nello svolgimento del lavoro di ogni giorno. Uno dei software più innovativi, studiato appositamente per commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro e altri professionisti che gestiscono procedimenti di contenzioso fiscale, è iContenzioso.

Trattandosi di un software cloud non è necessaria nessuna installazione: iContenzioso è quindi accessibile da ogni tipo di piattaforma, sia fissa che mobile, e consente di organizzare il lavoro dello studio in maniera coordinata sfruttando la tecnologia cloud. Ogni pratica viene registrata con le relative caratteristiche, gli adempimenti da compiere e le scadenze da tenere presente. Si tratta di un modus operandi che mira ad escludere totalmente ritardi e dimenticanze in quanto un avviso provvede ad allertare il professionista sulle attività da compiere giornalmente e sulle scadenze in programma.

iContenzioso è dotato anche di una sezione archivio molto vasta in cui vengono inseriti tutti i procedimenti conclusi, comprensivi di allegati e di documentazione, in modo da essere scaricati all’occorrenza. La nascita di un nuovo contenzioso tributario ha fatto nascere l’esigenza di avvalersi di software che potessero sostenere il lavoro dei numerosi operatori del settore. L’innovazione tecnologica, se da una parte costituisce un vantaggio unico, dall’altra richiede un’organizzazione tale da trarne il massimo dei benefici. Coloro che utilizzano iContenzioso ne sono entusiasti e lo consigliano caldamente ai colleghi per le indubbie qualità e semplicità d’uso.

Fonte: Rapporto MEF sul processo tributario telematico (1 dicembre 2015 – 31 gennaio 2018)

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