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Tassi Btp pericolosamente sopra al 6%

Ci siamo… nonostante tutte le rassicurazioni di questi giorni del governo qualcosa sembra essere andato storto visto che c’è stata fortissima tensione nell’asta dei Btp di ieri dove il rendimento lordo dei titoli decennali torna sopra quota 6%. E’ la prima volta dal 1997 e non si tratta certo di un segnale molto rassicurante.

Per l’esattezza lo stato ha dovuto garantire un rendimento del 6,06% per quanto riguarda i 2,9 miliardi di Btp a dieci anni, ossia quelli in scadenza il primo Marzo 2022, anche se la richiesta è stata addirittura maggiore.

Si tratta di un tasso di interesse altissimo che testimonia, ancora una volta, le forte tensioni che caratterizzano gli investimenti nel nostro paese visto che anche il rendimento del Btp triennale è aumentato arrivando a quota 4,93%.

La brutta notizia, ovviamente, è che l’Italia dovrà pagare interessi altissimi a chi decide di investire i propri soldi nel nostro paese. Interessi che rischiano di costringere il governo a rivedere i suoi conti perchè qualora si dovesse continuare con questo trand le misure prese non saranno più sufficienti.

Un bel problema che rischia di appesantire ulteriormente i nostri conti e che nella giornata di ieri ha portato piazza affari a chiudere una pessima giornata con il segno negativo. Insomma sembra che la lettera d’intenti del governo non basti a calmare la speculazione, certa che le riforme saranno di difficile attuazione.

In particolare hanno sofferto ancora una volta i titoli bancari che hanno chiuso quasi tutti con il segno meno. Certo la politica, dal canto suo, ce la mette tutta per appesantire la situazione: sia in Italia che nel resto dell’Europa, infatti, i politici continuano ad essere divisi contrastati da dissapori interni e lotte per non perdere consensi tra i propri elettori.

Un cane che si morde la coda, visto che proprio un’Europa con una politica aconomica comune, senza dissapori tra i propri leader potrebbe calmare le speculazioni sui paesi più in difficoltà e ridare fiato all’economia dell’intera area euro. Perchè ad essere colpiti non sono più solo Grecia, Portogallo e Italia ma anche i paesi più virtuosi, prima tra tutti la Francia che (è bene ricordare) ha le banche maggiormente esposte con la Grecia.

Ma per il momento nessuno sembra volerlo capire.

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